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2/9/2017 | Massimo Morici
Iccrea Banca, dopo aver presentato a gennaio scorso la propria candidatura a capogruppo del costituendo gruppo bancario cooperativo, ha inaugurato ieri pomeriggio a Milano i cantieri di lavoro del futuro gruppo che ha visto la presenza di più di 150 Banche di Credito Cooperativo e circa 350 manager, tra direttori generali e altri ruoli operativi, intervenuti all’evento per conto delle Bcc, delle Federazioni locali e nazionale, e di alcune società di servizio del sistema. Quello di ieri è dunque il kick-off di un percorso inclusivo, pronto ad accogliere anche le altre banche di Credito Cooperativo che, nel corso dell’anno, sceglieranno di aderire al progetto di Iccrea Banca.
Il programma dei lavori si articolerà lungo tutto il 2017, con lo scopo di costituire le fondamenta del nuovo Gruppo bancario cooperativo già entro la fine dell’anno. Iccrea Banca - si legge in una nota - detiene infatti tutti i requisiti previsti dalla normativa di riforma del Credito Cooperativo, a cominciare dal patrimonio di 1,7 miliardi di euro (la soglia minima richiesta dalla legge è di 1 miliardo). “Oggi è un grande giorno – ha commentato Giulio Magagni, presidente di Iccrea Banca – perché cominciamo a costruire le fondamenta di un Gruppo cooperativo che vuole essere protagonista al fianco delle famiglie e delle piccole e medie imprese che rappresentano il cuore economico del nostro Paese. Le Bcc sono un valore da preservare, di relazione oltre che economico”.
Nel corso dell’evento sono stati illustrati i 14 tavoli su cui siederanno anche i rappresentanti delle Bcc. "Partiamo da una base molto solida – ha detto Leonardo Rubattu, direttore generale di Iccrea Banca – ora però dobbiamo accelerare i tempi e siamo entusiasti di poterlo fare insieme a tutte le componenti del Credito Cooperativo, dalle Bcc, alle Federazioni, alle realtà informatiche, per creare un modello nuovo che possa declinare i valori del Credito Cooperativo con le esigenze di modernità e di evoluzione del modo di fare banca".
Quanto alle relazioni con Cassa Centrale Banca, Rubattu ha detto di essere "fiducioso del fatto che il nostro gruppo sarà significativo e solido". "Se si dovessero creare le condizioni di una convergenza, in un secondo momento credo sarebbe qualcosa da valutare attentamente, anche perché non abbiamo nessuna volontà di entrare in una logica di concorrenza spietata, ma al momento non ci sono segnali che lascino neanche lontanamente presagire una convergenza" ha aggiunto Rubattu parlando delle possibilità di ricucire lo strappo con Cassa Centrale, che porterà alla nascita di due gruppi separati nell'ambito della riforma del credito cooperativo italiano.
Il nuovo gruppo bancario cooperativo punta a un utile a regime di 700 milioni, con un cost/income 2020 al 56%, 3.000 sportelli al servizio di 4 milioni di clienti. A livello consolidato si punta a riunire 16 miliardi di patrimonio netto sui 20 complessivi del sistema Bcc e 160 miliardi di totale attivo. Il sistema nazionale del credito cooperativo conta 310 banche, tra cui 226 Bcc, 47 Raiffeisen e 37 Casse Rurali trentine.
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