Tra gennaio e giugno del 2008, il fondo sovrano d'investimento libico controllato dal Colonnello Gheddafi affido' a Goldman Sachs 1,3 miliardi di dollari per investirli sul mercato delle valute e in altre operazione complesse.
Così il fondo libico acquistò 1,3 miliardi di dollari di opzione in un paniere di valute e sei titoli, Citigroup, UniCredit, Banco Santander, Allianz, EdF e Eni.
Tuttavia si evince da alcuni documenti interni a Goldman Sachs che questi investimenti si  rivelarono un vero e proprio fallimento, tanto da perdere il 98% del proprio valore iniziale, tutto dovuto all'autunno nero del 2008 in cui esplose la crisi del credito con il fallimento di molte banche, in primis quella di Lehman Brothers.Goldman offrì quindi al fondo libico l'opportunità d'investire 3,7 miliardi all'interno della società.
Tra il maggio e il luglio del 2009 i dirigenti di Goldman avanzarono tre proposte che avrebbero garantito alla Libia azioni privilegiate nella società. Ogni proposta comprendeva una serie di pagamenti che alla fine avrebbero dovuto compensare le perdite subite da Tripoli.
Ma il tutto  si concluse con un nulla di fatto.
A giugno dello scorso anno la Lia possedeva asset per circa 53 miliardi di dollari. Quest'anno, le autorità statunitensi hanno congelato circa 37 miliardi di asset libici, tra cui alcuni fondi ancora gestiti da Goldman.