Un risultato che non era quello sperato. La Fondazione Carige che avrebbe voluto cedere il 15% di Banca Carige attraverso un accelerated book building (Abb), una vendita accelerata riservata a investitori istituzionali, non ha ottenuto il risultato sperato. L'ente guidato da Paolo Momigliano è riuscito a piazzare solo l'11% del capitale e solo dopo aver abbassato le sue pretese a 0,40 euro, il 20% in meno.

Il prezzo del collocamento, ridotto rispetto alla forchetta iniziale (tra 0,48 e 0,43 euro), ha avuto riflessi immediati sul titolo, che in Borsa ieri ha chiuso la seduta con un crollo del 17,33% a 0,41 euro, poco sopra il prezzo di vendita delle azioni. Sul collocamento difficile ha pesato la situazione dei mercati. I maggiori compratori sono stati Tosca, De Shaw, Glg e Btg Pactual (che è anche in trattativa con Assicurazioni Generali per l'acquisizione di BSI). La cessione ha comunque permesso alla Fondazione di incassare 95,3 milioni di euro. Da questa vendita e da quelle fatte in precedenza sul mercato il gruppo ha incassato 150 milioni di euro.

Intanto, Giovanni Berneschi, ex presidente di Carige e vicepresidente dell'Abi, e Ferdinando Menconi, ex ad di Carige Vita Nuova, come riportano le agenzie stampa, risultano tra i destinatari dei sette ordini di custodia cautelare emessi dal gip di Genova nell'ambito dell'inchiesta che contesta, a vario titolo, i reati di truffa ai danni delle assicurazioni del gruppo, associazione per delinquere transnazionale, riciclaggio e intestazione fittizia. Per i due ex manager sono stati disposti gli arresti domiciliari essendo entrambi ultrasettantenni.