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3/24/2014 | Massimo Morici
Gli investitori stranieri tornano in massa verso le banche italiane a poche settimane dall'avvio degli aumenti di capitale in vista degli stress test dell'Eba, dando un contributo decisivo ai circa 8 miliardi di euro necessari a rafforzare il sistema. Ma cosa ha spinto alcuni dei principali gestori internazionali a investire nell'industria del credito tricolore? Il motivo è presto detto: le valutazioni delle banche italiane ad oggi sono ancora a forte sconto rispetto alla media dei titoli bancari europei e, stando agli analisti, ci sono i presupposti per un'ulteriore crescita dopo quella messa a segno dall'indice settoriale Ftse Italia Banche (+25%).
E ciò spiegherebbe l'attivismo dei principali colossi dei fondi USA nelle ultime settimane. A partire da BlackRock che, dopo il blitz in Intesa Sanpaolo e UniCredit, dove è salito oltre il 5%, è entrato anche in Banca Mps con una quota del 5,75%. Il gestore americano, stando a dati Bloomberg riportati da MF, è presente anche nel Banco Popolare (1,36%), UBI Banca (2,34%) e Bpm (1,24%).
Anche Vanguard Group, un altro colosso USA del gestito, vanta una diffusa presenza nell'azionariato degli istituti italiani (in Intesa Sanpaolo ha l'1,13%, in UniCredit l'1,79%, in Mps lo 0,69%, Banco Popolare l'1,20%, UBI Banca l'1,27%, Bpm lo 0,66%), mentre il gestore francese Carmignac Gestion è presente in Intesa Sanpaolo (1,04%), UniCredit (1,82%) e Banco Popolare (0,72%).
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