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Credit Suisse nel mirino del Senato USA

2/26/2014 | Massimo Morici

Secondo un rapporto, avrebbe aiutato ad evadere il fisco a 22.000 cittadini statunitensi. Ma le autorità fino ad oggi hanno ottenuto solo 238 nomi di presunti evasori


Dopo UBS, ora tocca al Credit Suisse a finire nel mirino degli USA. L’accusa pesantissima, stavolta, arriva dal Senato statunitense ed è contenuta in un rapporto di 181 pagine, secondo cui il colosso elvetico tra il 2002 e il 2008 vrebbe rilasciato dichiarazioni false per visti negli Stati Uniti, fatto sparire documenti e creato un ufficio all'aeroporto di Zurigo con i conti di 10.000 clienti americani.

Stando al rapporto, sarebbero coinvolti 1.800 banchieri. Nel 2006 l’istituto elvetico, attualmente sotto indagine assieme ad altri 14 istituti, aveva 22.000 conti di cittadini USA che valevano 12 miliardi di franchi, anche se il dipartimento della giustizia USA ha ottenuto fino ad oggi solo 238 nomi di presunti evaosri coinvolti. Secondo il Wall Street Journal la banca elvetica ora potrebbe patteggiare 800 milioni di dollari, mentre stando al Financial Times Credit Suisse cercherà di prendere le distanze da UBS, che nel 2009 accettò di pagare 780 milioni di dollari per aver avuto un ruolo nell’aiutare i cittadini USA ad evadere il fisco, rivendicando di essersi mossa per affrontare la questione prima che le autorità iniziassero a indagare da vicino. 

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