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No alla separazione dei business, le banche festeggiano a Londra

4/12/2011 | Federico Leardini

No alla separazione dei business, si a maggiori requisiti di capitalizzazione e alla tutela dei depositi dei risparmiatori. Come cambia il sistema bancario inglese con le nuove riforme anticrisi


LA RIFORMA BRITANNICA - No alla separazione dei business, si a maggiori requisiti di capitalizzazione e alla tutela dei depositi dei risparmiatori.

Ha il sapore del pareggio di fine campionato, di quelli che accontentano entrambe le squadre, l'accordo trovato a Londra tra la commissione indipendente per le banche, guidata da Sir John Vickers e le banche stesse della City, che più volte, negli ultimi mesi hanno espresso il loro senso di disappunto nei confronti delle decisioni politiche nei loro confronti, arrivando a minacciare un esodo massiccio dalla piazza londinese qualora fosse stata messa in atto una regolamentazione troppo stringente nei confronti dei loro business.

L'accordo trovato media dunque tra le richieste di una separazione totale tra i business securities e quello retail e commercial lending (proposta avanzata dalla commissione) e il desiderio di mantenere lo status quo da parte delle banche.

In tema di regolamentazione Londra convergerà con gli Stati Uniti, creando un fondo di gestione separato e a maggiori requisiti di capitalizzazione per il business retail: dai depositi, ai prestiti ai piccoli business, ai sistemi di pagamento.

Tra i parametri proposti, un core tier 1 del 10%, ben più elevato di quello richiesto da Basilea 3.

Maggior sicurezza dunque, senza sacrificare la struttura delle operazioni attualmente in essere.

Se, come sembra, ora le acque del dibattito dovessero essersi calmate, la proposta di regolamentazione dovrebbe trovare compimento al suo iter entro settembre, con buona pace dei grandi nomi della City, che tornano a sentirsi cittadini della loro piazza finanziaria, anche se, secondo Richard Reid, capo ricerca dell'International Center for Financial Regulation "le banche internazionali guardano già oltre questi dibattiti quando si tratta di decidere la localizzazione dei loro quartieri generali: la loro strategia si basa più sulle possibilità di crescità dei business e ler prospettive di sviluppo del mercato, che sui dibattimenti delle commissioni parlamentari".

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