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Mps, primo 'no' all'aumento di capitale

12/30/2013 | Alessandro Chiatto

Il presidente della Fondazione, Antonella Mansi, ha chiesto e ottenuto lo slittamento dell'aumento di capitale di 3 miliardi, incassando l'82,04% dei voti a favore


Il primo round se lo aggiudica Antonella Mansi (nella foto). Il presidente della Fondazione Mps ha chiesto e ottenuto lo slittamento (a primavera o a giugno) dell'aumento di capitale di 3 miliardi, incassando l'82,04% dei voti a favore. Con buona pace di Alessandro Profumo, presidente di Banca Mps, che aveva spinto per la soluzione dell'aumento in tempi brevi.

 

È una decisione che apre importanti interrogativi sul futuro della banca senese perché l’aumento di capitale le serve per poter ripagare il debito che ha con con lo Stato sotto forma di Monti Bond.

 

La Fondazione Mps non ha voluto approvare l’aumento di capitale perché  non ha i soldi per coprire tutta la sua quota dell'aumento di capitale e diminuire la quota significherebbe perdere il controllo. Se il titolo scendesse sotto quota 0,128, tuttavia, le banche creditrici della Fondazione potrebbero prendere le azioni diventando loro azioniste e diluendo la quota della Fondazione che dunque perderebbe il controllo. Oggi il valore del titolo è molto vicino a 0,128 euro (0,173 euro il 27 dicembre) e un aumento di capitale potrebbe portare facilmente il titolo a quel prezzo.

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