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4/1/2011 | Federico Leardini
A DUE PASSI DALLA SPAZZATURA - Ancora un taglio alla periferia dell'Eurozona.
Nell'incessante turbinio di sforbiciate degli ultimi giorni è il turno di Standard & Poor's, che declassa l'Irlanda da A- a BBB+.
Si tratta del primo livello di giudizio che valuta come medio-basso sia il livello di affidabilità del Paese che la qualità dell'investimento nel Paese stesso.
Due soli scalini prima del giudizio spazzatura.
L'agenzia sottolinea come il taglio del rating si applichi anche all'ente pubblico di gestione del debito, la National Asset Management Agency (Nama), e a tutti i titoli bancari garantiti dal governo irlandese.
Nel giustificare la decisione, l'analista di S&P Frank Gill, evidenzia la "solidità degli stress test condotti dalla Banca Centrale" su quattro grandi istituti di credito, che prevedono tuttavia costi supplementari per le casse pubbliche fra i 18 e i 19 miliardi di euro, pari all'11,5 /12% del Pil irlandese.
Inoltre l'agenzia ritiene che la contrazione del Pil di Dublino abbia toccato il fondo e che quindi l'economia irlandese vada verso una graduale ripresa con "prospettive più forti di quella portoghese e greca" anche grazie "alla sua apertura, alla sua flessibilità e competitività", testimoniate dal peso dell'export, che 'valè il 107 del Pil rispetto al 30 % del Portogallo.
Nonostante il taglio odierno, l'agenzia non esclude tuttavia un upgrade nel caso le autorità di Dublino dovessero incassare somme superiori al 10 per cento del Pil, in una futura vendita degli asset finiti sotto il controllo della Nama.
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