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Italia a rischio poverta

1/9/2013

E' record assoluto di disoccupazione per i giovani ma secondo il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, non è un fallimento del dimissionario governo Monti, quanto il risultato di "errori di lungo periodo".


E' record assoluto di disoccupazione per i giovani (compresi nella fascia tra 15 e 24 anni), ma secondo il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, non è un fallimento del dimissionario governo Monti, quanto il risultato di "errori di lungo periodo".

 

Secondo i dati comunicati dall'Istat, provvisori e destagionalizzati, il tasso di disoccupazione giovanile a novembre scorso è stato pari al 37,1%. Si tratta del livello più alto mai toccato, ai massimi sia dalle serie mensili, ovvero dal gennaio 2004, sia da quelle trimestrali, cominciate nel quarto trimestre '92. Il dato, che esprime l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, è in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5 punti nel confronto tendenziale (rispetto al novembre 2011).

Peggio dell'Italia, all'interno dei Paesi del Vecchio continente, fanno soltanto la Grecia (57,6%, dati di settembre 2012), la Spagna (56,5%) ed il Portogallo (38,7%). Quanto alle persone in cerca di lavoro nella fascia d'età tra 15 e 24 anni, in Italia, sono 641 mila e rappresentano il 10,6% dei giovani.

 

Complessivamente a novembre il tasso di disoccupazione in Italia resta comunque stabile, su livelli alti. Secondo i dati provvisori forniti dall'Istituto di Statistica, il tasso di disoccupazione si è attestato all'11,1%, stesso valore registrato ad ottobre, e in aumento di 1,8 punti percentuali nei dodici mesi. Come ad ottobre, si tratta del livello più alto

registrato dal 2004, anno d'inizio delle serie storiche mensili. Se si considerano i dati trimestrali è il dato più alto dal primo trimestre del 1999. Il numero di disoccupati resta vicino a 2,9 milioni  (2 milioni e 870 mila), in lieve calo (2 mila unità) rispetto a ottobre.

 

Rischio povertà. Questo insieme di dati ha fatto concludere all'Ue, nell'ambito del Rapporto 2012 su occupazione e sviuluppi sociali, che in Italia, con il peggiorare della crisi, c'è un "rischio elevato" di cadere in una "enorme trappola della povertà": una volta che una persona entra in difficoltà, è molto difficile che riesca ad uscirne. La protratta crisi economica che ha colpito l'Europa ha "drammaticamente aumentato i rischi di esclusione sociale di lungo periodo", e questi, si legge nel rapporto, "variano enormemente" tra i diversi stati membri. L'Italia, insieme a Grecia, Spagna, Malta e i paesi Baltici, fa parte del gruppo di paesi in cui "c'è un alto rischio di entrare nella povertà e basse possibilità di uscirne, con la creazione di una massiccia trappola della povertà".  

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