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La Ue non boccia l'Imu, ma l'Ici

1/9/2013

La Commissione presenta il rapporto sull'occupazione. «L'impatto sul reddito della nuova tassa è stato limitato»


A provocare un «leggero aumento della povertà in Italia» non è la nuova imposta sugli immobili (Imu) introdotta l'anno scorso, bensì la vecchia Ici: è la valutazione contenuta nel rapporto diffuso martedì dalla Commissione Ue sull'Occupazione e gli sviluppi sociali «riguarda la situazione nel 2006 e non la nuova tassa». Lo precisa in una nota diffusa nella serata di ieri il portavoce del Commissario Ue all'Occupazione Laszlo Andor. In una prima interpretazione si era pensato a una bocciatura della nuova imposta da parte della Ue.

 

«L'IMU NON INCIDE SULLA POVERTA'» - L'analisi della Commissione, precisa ancora la nota, «indica che l'impatto è stato molto contenuto (0,1%) e molto inferiore a quello della tassa inglese sulla proprietà». Per quanto riguarda invece la nuova Imu del 2012, «il rapporto non analizza l'impatto redistributivo della nuova tassa e non suggerisce che la riforma abbia un qualsiasi effetto negativo sulla povertà o sulla distribuzione del reddito». Il rapporto «puntualizza semplicemente che la riforma dovrebbe avere un impatto più progressivo sulla distribuzione del reddito se sposta la sua base di calcolo dai valori teorici catastali ai valori di mercato». In effetti, conclude la nota, «il governo italiano ha proposto una revisione di questo tipo ma non è stata accettata dal parlamento italiano».  

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