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Banche vs reti: lo sportello diventa (quasi) un'agenzia di pf

1/7/2013 | Massimo Morici

Gli istituti nostrani per tagliare le spese aprono sempre più spesso mini filiali con due o tre dipendenti, che spesso svolgono le mansioni di broker e consulente finanziario


Le banche del futuro assomiglieranno sempre più alle reti di consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). Sportelli e reti, infatti, hanno viaggiato per decenni su due strade distinte. Ma non è lontano quel giorno in cui si incontrareranno grazie a un'ultima trovata: quella della mini filiale.

Gli istituti nostrani, come in Europa, infatti non sono più in grado di sostenere le spese delle filiali "vecchio stampo", dove lavoravano una decina di impiegati distribuiti tra gli sportelli e gli uffici, o come si dice in gergo oggi tra front office e back office. Del resto stando alle recenti analisi di settore, circa il 20% dei dipendenti delle banche è di troppo: e quindi gli istituti tagliano, dove possono, e riconvertono le risorse, quando vogliono. Qualche numero: L'Espresso ha recentemente contato che la sovraccapacità produttiva nel settore del credito in Italia è pari a 50.000 unità. E presto, tra prepensionamenti e licenziamenti veri e propri, molti di loro (se non tutti) usciranno da questo segmento. Si tratta di una cifra pari al doppio del numero dei consulenti (ex-promotori) attivi in Italia.

Così le banche stanno lentamente trasformando le proprie reti distributive, complice anche l'uso sempre più diffuso del digitale e dell'internet banking: oggi gli sportelli hanno spazi ridotti all'osso e contano al massimo due o tre dipendenti, spesso ex terminalisti trasformati in consulenti assicurativi e finanziari. Altri, invece, indossano i panni del broker per mutui e polizze, perennemente a caccia di nuovi contratti per arrontodare lo stipendio che rischia di diventare nei prossimi anni sempre più magro.

Non è escluso, poi, che siffatte filiali possano contare anche del supporto di consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) veri e propri, necessari per il collocamento di prodotti finanziari all'esterno. Anche perché la filiale del futuro sembra a tutti gli effetti un'agenzia di consulenti finanziari (ex-promotori finanziari).  E la concorrenza, di certo, è destinata a farsi più agguerrita. 

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