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Record del debito pubblico

12/17/2012

Soglia superata a fine ottobre, a settembre il passivo si era fermato a 1.995 miliardi. E' quanto emerge dal bollettino statistico di via Nazionale.


Il debito pubblico italiano sfonda quota 2.000 miliardi e a ottobre si attesta a 2.014 miliardi, in valore assoluto il livello più alto di sempre: a fine settembre era arrivato a quota 1.995 miliardi. E' quanto emerge dal supplemento "Finanza pubblica" al bollettino statistico della Banca d'Italia secondo cui, inoltre, il debito pubblico italiano è aumentato da inizio anno di 71,238 miliardi (+3,7%). Con il livello raggiunto a ottobre, il debito pubblico italiano pesa per circa 33.081mila euro a testa, neonati compresi: secondo le ultime stime Istat, infatti, i residenti in Italia a gennaio erano 60,9 milioni. 

 

 

A essere sempre più indebitate sono le Amministrazioni centrali, mentre cala il passivo degli Enti locali. Il debito non consolidato delle Amministrazioni centrali raggiunge a ottobre i 1.907,242 miliardi dai 1.887,071 miliardi di settembre. Quello delle amministrazioni locali scende a 134,205 miliardi (da 134,551 miliardi). In particolare, quello delle Regioni e Province autonome cala a 40.523 milioni (da 40.680 milioni), quello dei Comuni a 50.051 milioni (da 50.251 milioni), mentre quello delle Province sale a 9.115 milioni (da 9.095 milioni). A livello geografico il debito cala in tutta la penisola ad eccezione del Nord Est, dove a ottobre cresce a 17.126 milioni, dai 17.098 milioni di ettembre. Nel Nord ovest invece scende a 32.469 milioni (da 32.529 milioni), nel Centro a 31.652 milioni (da 31.924 milioni), nel Sud cala a 25.391

milioni (da 25.411 milioni) e nelle Isole a 9.986 milioni (da 10.012 milioni).

A questo si aggiunge l'allarme rosso per la sanità pubblica. Il Servizio sanitario nazionale "affoga" nei debiti: circa 40 miliardi di euro verso i fornitori. Nel documento della Corte dei conti preso in considerazione dal Cnel, i debiti verso fornitori costituiscono la parte preponderante dei debiti sanitari: quasi il 69% nel 2009 e oltre il 67% nel 2010, con incrementi nel 2011 (ad eccezione della Liguria). "Nel complesso - riferisce la relazione del Cnel - il debito ammonta a 35,5 miliardi nel 2010 di cui quasi il 50% (oltre 16 miliardi) fa capo alle Regioni commissariate o sottoposte a piani di rientro dal deficit. Nello specifico, il Lazio ha debiti per 7,5 miliardi, la Campania per 6,5 e la Sicilia per 2".



In aumento anche le entrate tributarie erariali salite a 29,6 miliardi a ottobre scorso contro i 22,7 miliardi del mese precedente. Nei primi dieci mesi del 2012 le entrate si sono attestate a 309,3 miliardi di euro con un aumento del 2,9% sul corrispondente periodo del 2011. I dati di Bankitalia, tuttavia, non corrispondono all'ammontare dei tributi erariali effettivamente versati. I flussi mensili sono infatti rilevati al momento della contabilizzazione in bilancio che, dal maggio '98, non avviene più contestualmente al versamento.

 

 

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