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Bpm: contratto disintegrato

11/12/2012

Negli ultimi mesi lo scioglimento dell'Associazione Amici e la sempre piu' rigida separazione tra management e compagine sociale hanno spazzato via gli usi e costumi della vecchia B.P.Milano.


L'integrativo di Piazza Meda valeva 74 milioni ed era tra i piu' ricchi del sistema bancario italiano. Con mensilita' aggiuntive, indennita' invernali e la garanzia di assunzione per i figli degli ex dipendenti. Ora tutto cambia.

La crisi finanziaria, scrive Milano Finanza, ha messo a dieta ferrea tutte le banche del mondo, comprese quelle italiane, se e' vero che nei prossimi anni almeno 20.000 dipendenti dovranno lasciare il posto di lavoro e altre migliaia saranno coinvolti in trasferimenti, riqualificazioni e revisioni dei programmi contributivi.

 

Un caso a parte e' quello rappresentato dalla B.P.Milano, pressoche' un unicum nel sistema bancario italiano sia per il ruolo chiave che fino a qualche mese fa vi ha giocato la categoria del dipendenti-soci, sia per l'alto costo medio del lavoro, che supera del 15% la media nazionale.

Con il cambio di governance (dal sistema tradizionale al duale), il presidente Andrea Bonomi ha imposto un significativo cambio di passo all'istituto di Piazza Meda, come del resto chiedeva la Banca d'Italia. Negli ultimi mesi lo scioglimento dell'Associazione Amici e la sempre piu' rigida separazione tra management e compagine sociale hanno spazzato via gli usi e costumi della vecchia B.P.Milano, anche se proprio adesso si sta disputando lo scontro finale.

 

Sul piatto ci sono i 700 esuberi previsti dal piano industriale e la cancellazione del contratto integrativo aziendale, due punti sui quali i sindacati hanno deciso di dare battaglia. Il tavolo si e' interrotto bruscamente lo scorso 31 ottobre e dovrebbe riprendere tra qualche settimana, dopo un round di assemblee tra i lavoratori. Nel frattempo, il 6 novembre, B.P.Milano ha annunciato la cancellazione dell'integrativo che, nelle intenzioni iniziali dell'azienda, avrebbe dovuto essere prolungato fino al 31 gennaio 2013, per poi essere trasformato in una retribuzione integrativa ad personam (80% del vecchio contratto). Dall'esterno risulta difficile capire quale sia la posta in gioco e perche' sindacati e management siano arrivati a questo muro contro muro.

L'integrativo B.P.Milano, infatti, non e' un semplice contratto, ma raccoglie i benefit di secondo livello accumulati nel corso di decenni dai dipendenti di Piazza Meda. Milano Finanza lo declina ai suoi lettori per dare una concreta misura di quale sia l'oggetto del contendere.

 

Le dimensioni dell'integrativo B.P.Milano derivano proprio dal fatto che negli ultimi 30 anni la banca non e' stata coinvolta in grandi operazioni di M&A ed e' riuscita a mantenere quasi invariato il perimetro.  

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