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10/17/2012
Dopo un incontro con l'Associazione Bancaria italiana (Abi), i sindacati del credito lanciano l'allarme per il rischio che nel settore possano esserci 35 mila esuberi da gestire con prepensionamenti obbligatori. «Nessun numero» è stato indicato al tavolo con l'Abi, ma per alcune sigle è questa la misura dei possibili esuberi.
I SINDACATI - «Ci è stato detto - dice Massimo Masi, segretario generale della Uilca - che siamo di fronte ad una produttività in calo che comporta il rischio di 35 mila esuberi, al tavolo con l'Abi ci è stato mandato il messaggio chiaro che in futuro ci saranno seri problemi di occupazione».
Per il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, «stanno preparando il terreno per il prepensionamento obbligatorio di 35 mila lavoratori: sarebbe l'inizio della fine della categoria. Siamo contrari - sottolinea - alla rottamazione dei 55enni».
Anche Sileoni chiarisce che il numero non è emerso direttamente dal tavolo con l'Abi ma è stato dedotto dal confronto diretto con i diversi istituti bancari.
L'ABI - Al tavolo «questo tema non è stato affrontato», chiarisce per l'Abi, il responsabile del comitato sindacale e del lavoro, Francesco Micheli: «Abbiamo solo tracciato una rappresentazione del sistema in questo momento particolarmente complesso - spiega-. Nelle pieghe del ragionamento ci sta che l'eccedenza negli organici può portare criticità in termini di esuberi. È una cosa che si può dedurre».
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