Atene mette all'asta i gioielli dell'Egeo per far fronte ai 300 miliardi di debito del Paese.

 

Il Fondo per la privatizzazione dei beni pubblici ellenico - come segnala l'agenzia Bloomberg - ha individuato dopo una dura selezione 40 isole disabitate da affittare a investitori interessati a svilupparle dal punto di vista turistico. I nomi delle località prescente non sono stati ancora indicati. Anche perché ogni singolo scoglio nell'area del Dodecaneso rischia di scatenare rivendicazioni territoriali da parte della Turchia.

 

L'Authority, però, dopo aver valutato 562 delle 6mila isolette della Grecia (tenendo conto anche dei problemi geopolitici) è pronto a procedere alla fase due: il noleggio a lungo termine - l'ipotesi di base è un contratto a cinquant'anni - per la valorizzazione turistica.

Tempo fa Atene aveva ipotizzato l'idea di una vendita tout court. Ma le entrate potenziali sarebbero state di poco superiore a questa sorta di contratti di leasing. L'iter per il bando di gara dovrebbe partire in tempi brevi anche se per la sua conclusione non si prevedono tempi brevissimi. Bisogna esaminare i progetti immobiliari, valutarne l'impatto ambientale e poi rilasciare tutte le licenze necessarie. Il piano di privatizzazioni doveva essere uno dei cardini del salvataggio della Grecia. Due anni fa il Governo aveva promesso di vendere entro il 2014 asset per 50 miliardi. In realtà è riuscito a incassarne finora solo 1,8 e proprio quest'inerzia è uno dei motivi di tensione più delicati nel rapporto con la Troika. Il Fondo ellenico ha però individuato sei offerte per lo sviluppo di un maxi campo di golf a Rodi. E selezionato un fondo del Qatar e altri tre investitori istituzionali per lo sviluppo dell'Hellinikon, l'ex-aeroporto di Atene affacciato sul mare in una delle zone più esclusive della capitale. Solo quest'ultimo progetto potrebbe mobilitare ben 5 miliardi di investimenti