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9/11/2012
L'Istat rivede al ribasso la stima sul Pil nel secondo trimestre 2012, che così segna il livello tendenziale più basso da fine 2009. Nel periodo aprile-giugno, riferisce l'Istituto di statistica, il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, e del 2,6% rispetto al secondo trimestre 2011. Le stime iniziali indicavano un -0,7% congiunturale e un -2,5% tendenziale. La variazione acquisita per il 2012 è quindi pari a -2,1 per cento.
ITALIA DIETRO USA, GIAPPONE ED EUROZONA - Con questo valore, stima l'Istat, l'Italia si colloca dietro a tutte le grandi economie del pianeta: il Pil degli Stati Uniti nel secondo trimestre, in termini congiunturali, è aumentato dello 0,4%; in Germania dello 0,3%; è rimasto stazionario in Francia. In Gran Bretagna, invece, è diminuito dello 0,5%. In termini tendenziali, invece, si sono registrati incrementi del 3,6% in Giappone, del 2,3% negli Stati Uniti, dell'1,0% in Germania e dello 0,3% in Francia (nel Regno Unito il Pil è invece diminuito dello 0,5%). Complessivamente l'area Euro ha registrato un calo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% in confronto allo stesso trimestre del 2011. Secondo il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, i dati riflettono le incertezze legate all'unione monetaria e al futuro dell'euro. Ciononostante potrebbero migliorare: «nel secondo trimestre la situazione è stata brutta, ma la possibilità di invertire questa tendenza è ancora alla nostra portata». Della stessa convinzione il premier Mario Monti, che ha precisato: «Quando l'anno prossimo l'Italia raggiungerà l'obiettivo di un bilancio in equilibrio nei termini di un aggiustamento ciclico - ha sottolineato, escludendo ancora una volta l'ipotesi di un Monti-bis - allora bisognerà restare su questa strada».
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