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8/8/2012
«Se il precedente governo fosse ancora in carica, ora lo spread italiano sarebbe a 1200 o qualcosa di simile», attacca il premier Mario Monti in un'intervista rilasciata il mese scorso al Wall Street Journal e pubblicata ieri sul sito.
Fonti di Palazzo Chigi, avendo sentore del polverone che si stava per alzare, precisano subito che comunque non c'è alcuna intenzione polemica nei confronti del passato esecutivo e che la stima di uno spread a 1200 viene da una proiezione degli effetti della speculazione sul nostro paese se non si fossero dati segni di discontinuità con il passato.
LA TELEFONATA - Eppure questa prima parziale rassicurazione non è servita a ricucire lo strappo con Berlusconi, tanto da indurre il premier Monti a chiamare il suo predecessore per chiarire la frase sullo spread.
Il premier ha spiegato che si trattava di una «banale e astratta estrapolazione» di una più ampia intervista al WSJ.
«Il presidente del Consiglio, Mario Monti, come ha chiarito in un colloquio telefonico con il presidente Silvio Berlusconi, è dispiaciuto - si legge in una nota di palazzo Chigi - che una banale e astratta estrapolazione di tendenza di valori dello spread sia stata colta come una considerazione di carattere politico, il che non rientrava per nulla nelle sue intenzioni».
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