Cresce l'attesa per la riunione del Comitato direttivo della Bce di domani e i mercati cominciano a innervosirsi.

Ieri l'effetto Draghi, che giovedi' scorso aveva dato il la' a tre sedute consecutive in forte rialzo dopo aver lanciato la sfida alla speculazione con la sua ormai celebre frase "la Bce, attenendosi al suo mandato, e' pronta a fare tutto quel che e' necessario a preservare l'euro. E, credetemi, sara' abbastanza", si e' smorzato.

 

Il cambiamento d'umore dei mercati, scrive MF, e' stato innescato dalle dichiarazioni del portavoce del ministero delle Finanze tedesco, Johannes Blankenheim, secondo il quale "il trattato del Fondo salva-Stati permanente (Esm, ndr) non prevede la licenza bancaria e non ne vediamo il bisogno".

Questa affermazione non sconfessa affatto le dichiarazioni di Draghi di giovedi' scorso, in quanto il presidente della Bce aveva fatto riferimento solo alla ripresa del programma di acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario da parte dell'Eurotower (Smp) per scongiurare che spread troppo alti ostacolino "i canali di trasmissione della politica monetaria".

Il grande rumore di fondo che ieri ha animato i mercati nei confronti di Draghi e' il segno tangibile del nervosismo di tutti coloro che scommettono sulla fine dell'euro. Il loro intento e' chiaro: sollevare aspettative irrealizzabili per poi cominciare a vendere non appena domani Draghi mettera' in chiaro quello che fara' per preservare l'euro. Si cerchera', insomma, di provocare una tempesta in un bicchier d'acqua, perche' il presidente della Bce ha gia' detto come agira': ripristinera' l'Smp, interrotto da 20 settimane consecutive.