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Mondadori: titolo ai minimi

7/30/2012

Nonostante il rimbalzo di ieri, il titolo di Segrate non vale che 216 milioni di euro. Così poco che a Fininvest potrebbe bastare...


Mondadori rimbalza a Piazza Affari, nonostante i risultati semestrali oggettivamente negativi. La verità è che il gruppo di Segrate oramai vale talmente poco (216 milioni l'ultima capitalizzazione di Borsa), che se fosse possibile acquistarlo e rivenderlo a pezzi, si potrebbero ricavare interessanti guadagni.

E alcune banche d'affari, avrebbero già presentato alla Fininvest un paio di dossier su come finanziare a spese del mercato, un'Opa su tutta la Mondadori. Ad esempio, vendendo le attività francesi che continuano a crescere, si potrebbero ricavare 300-350 milioni con cui ripianare l'intero indebitamento della società (370 milioni a fine giugno). Un'altra attività che potrebbe essere sacrificata è la radio, che peraltro pesa sul consolidato del gruppo dato che non fa utili e non è neppure un grande volano per la pubblicità. I banchieri fanno poi notare come affidando ai cugini di Publitalia la raccolta per i magazine di Segrate, si potrebbero realizzare notevoli sinergie sui costi. Ma per ora si tratta solo di voci che in Mondadori vengono smentite, e che in Fininvest si aggiungono al coro delle mille indiscrezioni sui futuri assetti di tutto il gruppo, dal Milan a Mediaset.

Lanciare un'Opa su quei 103 milioni di titoli che sono flottanti sul mercato, costerebbe alla capogruppo circa 120-130 milioni. Cifra che a Segrate si potrebbe recuperare con la vendita di Radio 101 e di qualcuno degli asset minori. Le attività francesi da sole valgono più dei libri

e dei periodici, ma sono anche il fiore all'occhiello del gruppo: nel semestre nero, i ricavi di Mondadori France sono cresciuti del 12,3% a 193,6 milioni, un terzo rispetto ai 676 milioni di tutto il gruppo (-8,5% rispetto allo stesso periodo 2011). A questo proposito vale la pena ricordare che negli ultimi anni Fininvest ha solo fatto investimenti solo all'estero da Telecinco-Cuatro alla sfortunata vicenda di Endemol.

Resta il fatto che sulla falsariga dell'esempio di Benetton, per Fininvest ritirare Mondadori dal mercato in un momento di difficoltà per l'azienda di Segrate, potrebbe essere un buon affare. Ma in casa Berlusconi ogni scelta industriale ha anche delle ricadute politiche e i tempi e i modi ti tutte le operazioni - dalla vendita di Kaka al collocamento di una quota di Mediaset fanno nel 2005 a ridosso delle elezioni- devono essere ben ponderati non solo alla luce dell'andamento di Borsa. 

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