Tempo di lettura: 1min
7/26/2012
Il caro-spread arrivato a livelli berlusconiani costerà all'Italia una manovra aggiuntiva di 10 miliardi di euro.
E' questa, scrive MF, la mannaia che pende sul capo del governo Monti qualora la temperatura sui tassi d'interesse dei Btp decennali non dovesse scendere a livelli piu' accettabili.
La stima è della Ragioneria Generale dello Stato ed e' stata consegnata al premier Mario Monti che ha voluto pero' prendere tempo e frenare su qualsiasi ipotesi di correzione aggiuntiva nel pieno della peggiore crisi finanziaria nella storia dell'euro. E l'atteggiamento attendista del professore nasce da due argomentazioni politico-diplomatiche: la prima e' che Monti preferisce attendere l'esito della riunione della Bce fissata per il prossimo 2 agosto e vedere se davvero il presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, usera' metodi non convenzionali, magari comprando di nuovo titoli di Stato dei Paesi in difficolta'; la seconda e' ancora piu' sottile e lo ha indotto anche a smarcarsi dall'abbraccio mortale della Spagna non firmando ieri l'appello inviato da Madrid e da Parigi a Bruxelles affinche' vengano subito attuare le misure anti-spread. "Perche' agitarsi e dare un segnale di nervosismo quando la situazione dell'Italia e' ben diversa dalla Spagna che non riesce piu' ad accedere al mercato dei capitali?", rivela un ministro a MF-Milano Finanza.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie