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7/9/2012
L'Eurogruppo di lunedì ha un'agenda molto pesante, che riunisce dossier da tempo sul tavolo dei ministri al nuovo cantiere lanciato dal Vertice Ue della settimana scorsa. Ecco i principali punti in discussione.
BANCHE E SCUDO ANTI-SPREAD - I leader dei 17 Paesi dell'Eurozona euro hanno concordato per il futuro fondo salva Stati Esm (European Stability Mechanism) la capacità di ricapitalizzare direttamente le banche, ma solo dopo che sarà creata un'unica autorità europea di supervisione degli istituti di credito. L'obiettivo è di spezzare il legame tra debiti sovrani e debiti bancari. I leader si sono anche messi d'accordo per un uso più flessibile del fondo Esm per assicurare la stabilità a breve termine dei mercati, con acquisto di bond dei Paesi più virtuosi sotto attacco speculativo, in funzione anti-spread. I ministri devono ora «implementare» le due decisioni, definendo in particolare le condizionalità degli interventi e i tempi di applicazione.
ESM - Il nuovo fondo salva Stati (che ha una capacità di fuoco di 500 miliardi di euro) non è ancora operativo. Al momento solo 13 dei 17 Paesi dell'area euro lo hanno ratificato. L'Esm entrerà in funzione solo quando le ratifiche raggiungeranno il 90% del capitale. I ministri dovranno completare anche i regolamenti mancanti.
NOMINE BCE-ESM-EUROGRUPPO - È un capitolo caldo, sul quale gli Stati sono divisi. Si tratta di rimpiazzare lo spagnolo Josè Manuel Gonzales-Paramo nel board della Bce. Tre i candidati: lo spagnolo Antonio Sainz de Vicuna (capo del dipartimento legale della Bce), il lussemburghese Yves Mersch (governatore) e lo sloveno Mitja Gaspari (ministro allo sviluppo). A questa nomina sono legate quella alla presidenza dell'Eurogruppo (il lussemburghese Jean-Claude Juncker scade il 16 luglio), per la quale ci sono molti candidati ma nessuno ufficiale, e alla presidenza del futuro Esm, su cui la Germania ha messo la bandiera con l'attuale amministratore dell'Efsf (European Financial Stability Facility), Klaus Regling.
RICAPITALIZZAZIONE BANCHE SPAGNA - L'Eurogruppo ha dichiarato la disponibilità ad aiuti fino a 100 miliardi di euro per Madrid. La Spagna, che non ha ancora quantificato il bisogno, puntava a una ricapitalizzazione diretta delle banche da parte di Efsf-Esm, per non appesantire ulteriormente il proprio debito sovrano. Ma i tempi di applicazione delle decisioni del Vertice non consentiranno di farlo. Lunedì dovrebbe essere finalizzato il memorandum di intesa, ma per la cifra esatta degli aiuti si dovrà aspettare ancora alcune settimane.
NUOVI AIUTI GRECIA - Il nuovo ministro greco delle finanze Yannis Stournaras presenterà le priorità del nuovo governo e la richiesta di avere due anni in più per applicare il programma di austerità imposto dalla troika Ue-Bce-Fmi in cambio degli aiuti. Finora, l'esborso a favore di Atene è stato di 148,6 miliardi di euro.
ASSISTENZA A CIPRO - Il 25 giugno scorso, Cipro è diventato il quinto Paese della zona euro a chiedere assistenza finanziaria. La troika ha svolto una missione a Nicosia e aggiornerà l'Eurogruppo sullo stato dell'arte.
BANCHE SPAGNOLE - L'incertezza maggiore che pesa sull'Eurogruppo è il divario temporale fra la necessità immediata di ricapitalizzare le banche spagnole e i tempi tecnici necessari per l'entrata in vigore dell'accordo di Bruxelles, che consentirebbe il salvataggio degli istituti di credito attraverso prestiti diretti dell'Esm. E non solo perché l'Esm non è ancora entrato in vigore a causa del ritardo delle ratifiche nazionali. Manca ancora, soprattutto, la proposta della Commissione europea per l'accentramento nelle mani della Bce della vigilanza bancaria di tutta l'Eurozona. E, secondo la condizione imposta dalla Germania nell'accordo, la ricapitalizzazione diretta delle banche potrà scattare (con una decisione unanime dei ministri dell'Eurogruppo) solo dopo l'entrata un vigore del nuovo sistema europeo di vigilanza creditizia, probabilmente a metà 2013. Nel frattempo, è chiaro che la Spagna potrà prendere in prestito dall'Efsf, il Fondo salva-Stati temporaneo, i soldi per ricapitalizzare le proprie banche, ma aumentando il proprio debito pubblico e negoziando il temuto memorandum d'intesa con Ue/Bce/Fmi.
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