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La Svizzera contro i top manager

6/29/2012

Il referendum sugli stipendi si farà. Se la consultazione sarà vinta, le decisioni sulle retribuzioni dei top manager saranno prese dalle assemblee degli azionisti e non dai consigli d'amministrazione.


Dopo aver covato, per anni, il loro rancore nei confronti di quei top manager che, nonostante avessero bruciato i loro risparmi, se n'erano usciti di scena, più ricchi di prima, migliaia di risparmiatori elvetici hanno trovato un paladino in grado di evitare che, in futuro, chi gestisce male un'azienda venga premiato. A rappresentare la voglia di giustizia di tanti piccoli azionisti, ripetutamente scottati dai saliscendi della borsa e dalla voracità di dirigenti spesso incapaci, ci ha pensato il deputato e imprenditore di Sciaffusa, Thomas Minder che, in 4 anni, ha raccolto 118.583 firme "contro le remunerazioni abusive dei manager", ottenendo che, sul tema, si tenga un referendum.

 

Probabilmente si voterà già il prossimo novembre o, al più tardi, nel marzo del 2013. Minder, convinto che "la popolazione aderirà" alle sue idee, chiede che, d'ora innanzi, sia l'assemblea degli azionisti, su proposta del Consiglio di amministrazione a decidere, anno per anno, sugli stipendi dei manager di un'impresa. Evidentemente sulla base dei risultati ottenuti. Ma chiede, anche, la fine dell'era delle buonuscite d'oro, che definisce "paracaduti dorati", per quei dirigenti responsabili dei cattivi risultati di un'azienda. 

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