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FonSai, scaricati i Ligresti

6/20/2012

Il Cda di Fondiaria-Sai e' pronto a votare in merito all'azione legale nei confronti di quei soggetti che, in base all'esito delle verifiche condotte dagli advisor, siano considerati responsabili di eventuali danni patrimoniali.


Il Cda di Fondiaria-Sai e' pronto a votare in merito all'azione legale nei confronti di quei soggetti che, in base all'esito delle verifiche condotte dagli advisor, siano considerati responsabili di eventuali danni patrimoniali per le operazioni immobiliari realizzate dalla compagnia con le societa' dei Ligresti e per i maxi-compensi corrisposti a diverso titolo ai componenti della famiglia.

 

Il Cda, scrive MF, ha approvato, con l'unanimita' dei presenti, di accogliere le richieste dell'Isvap in merito all'azione di responsabilita' e ha fissato per martedi' 26 giugno, il giorno precedente l'assemblea chiamata a riapprovare l'aumento di capitale da 1,1 miliardi, una nuova riunione per procedere al voto. E' passata dunque la linea proposta dall'a.d. Emanuele Erbetta e dal d.g. Piergiorgio Peluso.

 

Inoltre la volonta' di Erbetta e Peluso di procedere a un'ulteriore revisione della governance su una linea di forte discontinuita' con il passato e' stata accolta calorosamente dalla larghissima maggioranza dei consiglieri. In particolare cinque amministratori (Salvatore Militello, Nicolo' Dubini, Ranieri De Marchis, Valentina Marocco e Salvatore Bragantini, quest'ultimo rappresentante delle minoranze ed eletto nella lista presentata da Sator e votata da Palladio) avrebbero scritto una lettera al cda per mettere all'ordine del giorno della riunione di ieri la proposta di revisione della governance formulata da Erbetta e Peluso. Tale revisione sarebbe stata sollecitata anche dall'Isvap. L'Isvap non avrebbe citato direttamente la famiglia Ligresti e i consiglieri a questa piu' vicini, ma avrebbe sollecitato a procedere in maniera piu' radicale a un rinnovo della governance della compagnia. Il presidente Cosimo Rucellai ha pertanto deciso di mettere ai voti la proposta del management, provocando l'opposizione del vicepresidente Massimo Pini. Quest'ultimo, secondo quanto riferito da fonti finanziarie, avrebbe cercato di far mancare il numero legale per rimandare la deliberazione. Un tentativo che tuttavia non e' andato in porto. 

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