Il governo tedesco è contrario alla creazione di uno European redemption fund, un fondo nel quale i Paesi di Eurolandia, a fronte di garanzie, farebbero gradualmente confluire la parte di debito eccedente il 60% del pil.

 

Lo ha dichiarato ieri il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, spiegando che l'Erf violerebbe il trattato dell'Unione europea, secondo cui nessuno Stato può essere responsabile del debito altrui.

Cosi', scrive MF, e' finito con un nulla di fatto l'incontro di ieri tra la maggioranza guidata dalla cancelliera Angela Merkel e l'opposizione, composta da Socialdemocratici e Verdi, per trovare un'intesa sulla ratifica del Fiscal compact prima del 6 luglio, dopodiche' il parlamento chiudera' per la pausa estiva.

 

Se il no della maggioranza all'Erf, sostenuto invece dall'opposizione, è stato risoluto, qualche passo avanti e' stato invece fatto sull'introduzione della Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie. Un nuovo incontro e' stato fissato per il 21 giugno. Il risultato è che a Berlino si prende ancora tempo mentre si avvicina il 17 giugno, giorno in cui gli elettori greci saranno chiamati alle urne per decidere il loro destino.

 

Il presidente francese Francois Hollande ha dichiarato all'emittente ellenica Mega Tv che alcuni Paesi europei vorranno un'espulsione della Grecia da Eurolandia se, dopo le elezioni di domenica prossima, Atene non rispettera' i suoi impegni con i creditori internazionali. Mentre il presidente Usa Barack Obama si e' detto "convinto che la Grecia debba restare nell'euro" perche' se dovesse uscire si andrebbe incontro a "circostanze peggiori".