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6/11/2012 | Roberto Abate
L'operazione del maxi prestito da 100 miliardi di euro alla Spagna, che dovrebbe evtiare all'Europa un secondo effetto Grecia, di ben più vaste proporzioni, non sarà condotta dalla cosiddetta Troika, Commissione Ue, Bce e Fmi, ma da un quartetto. Il portavoce del commissario Olli Rehn oggi, infatti, ha detto che ai responsabili delle tre istituzioni si aggiungeranno anche degli esperti dell'Autorità bancaria europea (Eba).
Il prestito messo a disposizione da Bruxelles (per l'Fmi la cifra davvero necessaria è più bassa, attorno ai 40 miliardi di euro) servirà a ricapitalizzare le banche e metterle in sicurezza. In pratica le banche in crisi verranno statalizzate da un fondo spagnolo, controllato dal governo, dove convogliare i finanziamenti dall'Europa che saranno garantiti dall'Efsf o dall'Esm, che però entrerà in fuzione solo a luglio (a condizione però che un numero sufficiente di paesi abbia ratificato l'accordo). Un'altra possibilità è quella di concedere gli aiuti finanziari direttamente alle banche, opzione prevista dallo statuto dell'Efsf.
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