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UniCredit, torniamo a fare banca

6/11/2012 | marco.gementi

"La novità è che siamo tornati a fare banca. Abbiamo riordinato la banca. E ci siamo riusciti piuttosto bene". Lo ha affermato l'a.d. di UniCredit, Federico Ghizzoni, in una intervista rilasciata a Milano Finanza.


"La novità è che siamo tornati a fare banca. Abbiamo riordinato la banca. E ci siamo riusciti piuttosto bene".

 

Lo ha affermato l'a.d. di Unicredit, Federico Ghizzoni, in una intervista rilasciata a Milano Finanza, aggiungendo che il modello One4C, il cosiddetto bancone "funziona eccome. Basta se le dico che i ricavi della parte commerciale Italia in meno di un anno sono cresciuti del 6,7%? E che i costi, sempre in questo perimetro, si sono ridotti del 4,7%, che diventa quasi l'8% se si considera l'effetto inflazione?".

 

I profitti, spiega il top manager, "ci sono, e non modesti. Nello stesso periodo il margine operativo lordo e' risultato in crescita del 20%. La sola differenza e' che il modello si evolve, diventa piu' sofisticato e piu' funzionale". Secondo Ghizzoni questo modello non implica nuove burocrazie aggiuntive. "Al contrario. Il cliente chiede: datemi un solo interlocutore, che mi porti la pratica sino in fondo senza dover bussare a dieci porte diverse per poi magari sentirmi dire di no. Insomma, vuole risposte certe e soprattutto rapide. E noi abbiamo cominciato a darle". Si riuscira' a fare cio' "delegando. Deleghiamo quanto piu' possibile. Stiamo allevando una generazione di branch manager capaci di fare tutto, dall'individuazione del cliente alla valutazione del rischio. Un tempo il private banker cresceva in verticale, specializzandosi solo in quell'attivita'. Adesso gli chiediamo di fare anche altro. E alla fine tutti si e' piu' consci e soddisfatti".

Secondo Ghizzoni uno degli obiettivi e' quello di far diventare la banca sempre piu' forte. "Uno dei nostri scopi e' proprio quello. Non solo per dare soddisfazione agli azionisti nel quadro di una stabilita' di risultati alla quale stiamo gia' puntando, ma anche perche' piu' ci irrobustiremo e piu' saremo in grado di aiutare l'economia a crescere". Na sorta di rivoluzione culturale, dunque. "Grosso modo e' questo. E non farei dell'ironia sulla rivoluzione culturale perche' nella sostanza si tratta proprio di un ribaltamento di abitudini e cognizioni", conclude l'a.d.. di Piazza Cordusio.  

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