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5/24/2012 | marco.gementi
La lunga riunione straordinaria dei capi di stato e governo della Ue ha confermato l'aspettativa: concretamente non è stata presa alcuna decisione.
Il presidente Ue Herman Van Rompuy presenterà a fine giugno un rapporto sulle tappe principali necessarie per "approfondire l'unione monetaria" dato che i 27 concordano, ha detto Van Rompuy, "sul fatto che occorre passare a una nuova tappa dell'unione economica e monetaria".
Al rapporto lavoreranno anche Josè Barroso, Jean Claude Juncker e Mario Draghi.
E' questa la roadmap decisa nella riunione di ieri durata fino a notte. Non che ci sia accordo pieno su tutto ancora: il Regno Unito è per esempio contrario all'intervento sulla Banca europea per gli investimenti, ma non agli Eurobond.
Siamo alle prime tracce di un lavoro che non si concluderà a fine giugno ed è destinato lasciare diversi cantieri aperti. La questione dell'Eurobond è la più spinosa ed è anche quella di maggiore significato politico e proprio per questo ha fatto emergere la divergenza più profonda. Angela Merkel ha riproposto le sue opinioni contrarie, ma anche altri leader (Olanda, Finlandia e Svezia sono nettamente contrarie).
Hollande ha sintetizzato così la situazione: "Per la Germania, nella migliore delle ipotesi, l'Eurobond, cioè la mutualizzazione di una parte del debito, è un obiettivo finale dell'unione monetaria, per me come per altri (tra cui l'Italia) è una scelta di partenza" per uno scatto ulteriore dell'Eurozona "che permette ai paesi di finanziarsi sul mercato a tassi di interesse ragionevoli cosa che contribuirebbe alla crescita dell'economia". La discussione continua anche perchè, ha indicato Mario Monti, la maggioranza dei paesi che si sono espressi "è favorevole".
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