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5/14/2012 | marco.gementi
L'economia sommersa in Italia, derivante dall'evasione fiscale e dall'economia illegale, e' stata pari tra il 2005 e il 2008 al 31,1% del Pil. Il dato emerge da uno studio della Banca d'Italia sul tema 'La misurazione dell'economia sommersa attraverso l'approccio della domanda di circolante', condotto su 91 province italiane nel quadriennio 2005-2008.
L'evasione e' stata pari al 18,5% del Pil, mentre l'economia illegale ha raggiunto il 12,6 per cento. "Dai risultati - si legge nella sintesi dello studio pubblicata dalla Banca d'Italia - emerge un'incidenza media dell'economia sommersa e di quella illegale pari rispettivamente al 16,5% e al 10,9% del Pil. Questa evidenza conferma che, trascurando la componente di scambi illegali, si rischia non solo di imputare erroneamente a comportamenti di evasione una parte di transazioni in contanti derivante invece da attivita' illecite, ma anche di sottostimare il valore complessivo dell'economia irregolare. Tuttavia, rivedere la stima dell'economia sommersa non implica automaticamente una pari revisione nel livello del Pil, che consegue da un articolato processo di combinazione e bilanciamento di un vasto insieme di indicatori della domanda e dell'offerta, tra cui le attivita' sommerse".
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