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4/1/2011 | Federico Leardini
24 miliardi di Euro per salvare l'Irlanda.
Si conferma in linea con le attese il risultato degli stress test sul settore bancario di Dublino.
Un'iniezione di capitali supplementare, pari a oltre il 50% di quanto erogato finora dal Governo, sarà fondamentale per dare ossigeno e garanzie di sopravvivenza ai grandi istituti di credito dell'isola britannica.
Fondi che dovranno pervenire dai maxistanziamento da 85 miliardi concesso dall'Ue e dal Fmi lo scorso novembre.
Tra le singole banche, Allied Irish Bank, che già a novembre era stata indicata come la maggiore criticità del sistema e necessitava di un aumento di capitale da oltre cinque miliardi, oggi ne deve raccogliere 13 e 300 milioni.
Più che raddoppiato anche il fondo necessario per Bank of Ireland, che sale a 5 miliardi e 200 milioni di Euro.
Secondo Micheal Noonan, ministro delle finanze di Dublino, "il sistema irlandese ha bisogno di un polo bancario solido a fare da fondamenta alla ripresa" e questo sistema deve poggiare "su due forti banche che facciano da pilastri".
I due gruppi attorno a cui ruoterebbe la ristrutturazione delle finanze nazionali sarebbero una Bank of Ireland, ridimensionata dalle attuali dimensioni, e un aggregato composto da Allied Irish Banks e l'Educational Building Society.
Parole e progetti che non convincono appieno analisti e mercati: secondo Patrick Jacq di Bnp Paribas "Ci attendevamo tutto quanto è stato annunciato ma la fattura finale è davvero alta".
Alle stelle anche i rendimenti del decennale irlandese, che per la prima volta nell'Eurostoria è arrivato a superare i 10%.
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