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7/25/2012
Il primo piano targato Piero Montani per la Bpm ha dato una bella sterzata all'istituto che stima ricavi di fine periodo a 1,76 miliardi (contro 1,35 mld del 2011).
La nuova Bpm disegnata da Montani (nella foto), arrivato in Piazza Meda su invito del presidente Andrea Bonomi sotto l'occhio attento di Bankitalia, avrà un'unica banca commerciale, facendo quindi sparire le strutture delle controllate Alessandria, Legnano, Mantova e Pro-Family.
Il piano si fonda su tre linee guida:
- nuovo modo di lavorare basato su semplicità, efficienza e meritocrazia
- innovazione tecnologica e organizzativa
- forte attenzione su rischi, capitale e liquidità per una crescita sostenibile nel lungo termine
I tagli
Verranno ridotte del 70% le strutture organizzative di sede, scenderanno a 3 da 5 i livelli gerarchici di rete, calerà del 35% il numero dei dirigenti e dell'80% il numero di consiglieri delle controllate.
Accanto al «Bancone» (che preserverà tutti i marchi) sopravviveranno invece Banca Akros e Webank. Il piano industriale prevede poi una cura d'urto sul personale, i cui costi dovranno calare del 10%: degli 8mila dipendenti del gruppo, 700 saranno accompagnati al prepensionamento come esuberi, altri 2.300 saranno invece ricollocati o formati.
Infine non mancano i progetti innovativi sul fronte digitale e tecnologico per aspirare a diventare la miglior banca multicanale.
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