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5/24/2012 | marco.gementi
Stipendi sempre più alti per il top management bancario, nel 2011 il compenso dei chief executive officer (amministratori delegati o direttori generali), risulta 85 volte superiore a quello medio dei lavoratori.
È quanto emerge dai risultati dell'analisi realizzata dall'ufficio studi Uilca, che evidenzia un aumento del 36,2% rispetto al 2010, per un totale di 26,067 milioni di euro, rispetto ai 19,135 milioni dell'anno precedente.
Tale dato, secondo Uilca, è condizionato da un esborso di circa 9,7 milioni di euro complessivi come indennità di fine carica o per cessazione di rapporto di lavoro a 4 top manager che hanno lasciato il loro incarico.
Analogo il risultato dell'analisi relativa ai compensi dei presidenti, che nel 2011 sono complessivamente aumentati del 5,56% rispetto al 2010, per un totale di circa 9,6 milioni di euro, in crescita di circa 0,5 milioni di euro rispetto all'anno precedente. L'indagine è stata condotta sulle retribuzioni dei ceo e dei presidenti di 11 tra i principali gruppi bancari italiani.
I dati, secondo Uilca, confermano la sproporzione della retribuzione del top management con quella media dei dipendenti del settore, che le organizzazioni sindacali hanno ufficialmente chiesto di ridimensionare, riportandola a un rapporto massimo di 20 a 1.
Nello specifico gli istituti bancari dell'indagine: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banca Monte Paschi di Siena, Banco Popolare, Ubi, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio, Banco di Desio e della Brianza, Banca Carige, Banca Popolare di Spoleto.
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