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5/25/2020 | Redazione Advisor
Yves Perrier, ceo di Amundi, in un’intervista a L’Economia, l’inserto del Corriere della Sera, fa il punto sulle strategie della sua società e sulle prospettive dell’industria del risparmio gestito europea. Per quanto riguarda il primo aspetto, il ceo spiega che, “dalla nascita del gruppo, nel 2010, i nostri asset sono aumentati di 2,5 volte e tre quarti di questo sviluppo sono imputabili alla crescita organica, che rimarrà la nostra principale strategia. Ora siamo concentrati sulla finalizzazione delle alleanze con Boc e Sabadell. Detto questo, nel medio periodo, qualora sorgessero nuove opportunità che possano rafforzarci saremo pronti a valutarle, come in occasione dell'acquisizione di Pioneer Investments”.
E sulle possibili fusioni degli asset manager dice: “È troppo presto per dirlo. La crisi eserciterà ulteriori pressioni sulla redditività e potrebbe quindi sfociare in un ulteriore consolidamento. Tuttavia, poiché molti asset manager in Europa sono parte di gruppi bancari e assicurativi, molto dipenderà da ciò che accadrà al livello di questi azionisti”.
I margini dell'industria erano già sotto pressione. Come andrà nei prossimi anni anche per i clienti finali? “La pressione sui margini, causata da tassi di interesse molto bassi, rappresenta una sfida per l'intero settore finanziario. E continuerà. Il risparmio gestito deve fare i conti anche con lo sviluppo della gestione passiva e della concorrenza degli operatori statunitensi che beneficiano di una forte base nel loro mercato domestico. Inoltre, l'attuale crisi dimostra che gli asset manager devono investire ulteriormente per disporre di piattaforme informatiche funzionali e potenti, come la nostra, in grado di garantire efficienza operativa e controllo dei rischi. Poiché il risparmio gestito è un'industria a costi fissi con forti economie di scala, gli operatori non hanno altra scelta che innovare e ridurre i costi. E questo può solo essere vantaggioso per i clienti”.
A chi glie chiede se gli Etf metteranno all'angolo i fondi attivi, spesso costosi e non abbastanza efficienti, risponde che “l'Europa è in una fase più arretrata rispetto agli Stati Uniti in termini di tasso di penetrazione di Etf e gestione passiva e probabilmente quest'ultima continuerà a crescere da noi a un ritmo più elevato rispetto alla gestione attiva. Tuttavia riteniamo che tutte e due continueranno a coesistere e a prosperare. Amundi offre sia prodotti attivi che passivi”.
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