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PIMCO: nel reddito fisso continua a preferire gli USA

10/26/2017

La casa di investimento californiana mantiene un posizionamento neutrale sui Btp


Le Cassandre possono aspettare: nel 2018 non vedremo una recessione, ma un rallentamento dell’economia americana. Gli investitori possono tirare un sospiro di sollievo, nonostante il ciclo economico della prima economia mondiale sia ormai giunto a una fase matura. La previsione è di Joachim Fest, global economic advisor di PIMCO, che è intervenuto in un incontro con la stampa finanziaria a Londra. Parlando del 2017, Fest ha detto che “è difficile vedere un anno migliore di quello che è stato” considerando i dati economici ancora robusti negli USA e in crescita in Europa, il venir meno del rischio politico nel Vecchio Continente e le buone performance delle Borse a livello globale.

Fest ha ricordato, inoltre, che i tassi resteranno bassi ancora per altri anni: la casa di investimento di Newport Beach prevede il primo rialzo a metà 2019 e il ritorno a tassi in positivo nell’Eurozona nel 2020. Insomma, ci saranno ancora due/tre anni con un ambiente favorevole per i risky asset nel Vecchio Continente. Tuttavia, in un mondo dove le valutazioni sono ancora alte un po’ in tutte le asset class, non mancano le preoccupazioni. Che, per Fest, sono soprattutto tre: un eccessivo affaticamento dell’economia USA ("Le probabilità di una recessione sono più alte Oltreoceano che in Europa"), il programma di riduzione del bilancio della Fed e la Cina.

Parlando comunque della prossima recessione, per Fest “non sarà drammatica come quella vista nel 2008”, perché il livello dell’indebitamento privato è molto più basso oggi (a preoccupare, semmai, è il debito governativo), ma è probabile “che si protrarrà molto più a lungo dell’ultima”. In questo scenario, sul fronte degli investimenti il cio global fixed income Andrew Balls ha spiegato che PIMCO ha ridotto la duration del portafoglio obbligazionario, preferendo un’esposizione al debito USA rispetto a Europa, UK e Giappone, con un posizionamento sulla parte ripida della curva. Le preferenze, in un orizzonte di un anno, vanno ai titoli USA legati all’inflazione, MBS, mentre la casa californiana continua a evitare IG e HY corporate credit e resta neutrale sul credito societario. PIMCO mantiene anche il posizionamento neutrale nei confronti del debito sovrano italiano, come annunciato lo scorso giugno.

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