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Diel (Frankfurt Trust): "Tutte le opportunità dell'azionario tedesco"

7/24/2017 | Davide Mosca

Friedrich Diel, portfolio manager della società parte del Gruppo Oddo BHF, guida un fondo con masse in gestione per 2,2 miliardi di euro. In esclusiva per AdvisorOnline spiega come esporsi all'equity della locomotiva d'Europa


Esporsi all'azionario tedesco in una fase di consolidamento dell'Unione Europea è una possibilità probabilmente trascurata all'interno del panorama italiano. AdvisorOnline ha intervistato in esclusiva Friedrich Diel, portfolio manager di Frankfurt Trust, società di gestione con sede sul Meno entrata a far parte del Gruppo Oddo e impegnata in un percorso di condivisione di conoscenze e strategie con l'asset manager del gruppo (Oddo BHF) finalizzato all'espansione nel panorama europeo. Il fondo Frankfurt Effekten gestito da Diel investe nelle migliori large e mid cap dell'azionario tedesco con masse in gestione che hanno raggiunto i 2,2 miliardi di euro ed è riuscito a generare una performance da inizio anno vicina al 10%.

 

 

Quali sono a livello globale i rapporti di forza tra le varie aree geografiche? È davvero il momento dell'Europa?

L'Europa in questo momento presenta valutazioni meno care e sta gradualmente recuperando terreno in termini di utili aziendali che negli ultimi dieci anni sono stati più elevati negli USA. Se prendiamo in considerazione i rendimenti delle obbligazioni a lunga scadenza, possiamo notare come presentino valori molto bassi a differenza dei free cashflow delle imprese che invece sono elevati. In questo senso le azioni rimangono interessanti e con valutazioni ancora attraenti.

 

 

Quali sono le peculiarità dell'equity e in generale del sistema economico tedesco?

La Germania 15 anni fa era il fanalino di coda della crescita europea. Poi ha realizzato diverse riforme, migliorando dal punto di vista ecoconomico e diventando pian piano la locomotiva dell'Europa. La Germania è, inoltre, l'unico Paese tra le economie sviluppate che ha una parte rilevante del PIL derivante dalla produzione industriale. I settori più significativi sono quello automobilistico e chimico, ma sta acquisendo sempre maggiore rilevanza l'industria 4.0 che ha a che fare con il mondo dei big data, con la comunicazione tra macchine e con sistemi di auto-apprendimento. L'industria è perciò anche innovazione e grazie alle più moderne tecnologie riduzione dei costi è in grado di competere anche con le nazioni in cui il costo del lavoro è inferiore.

 

 

Ci sono delle realtà esemplari delle specificità che ha citato?

Per quanto riguarda le grandi aziende sistemiche citerei Lufthansa che grazie al nuovo management è riuscita a uscire dai probemi sia interni che di settore molto rafforzata ed oggi è l'operatore leader a livello continetale con dati economici in netta crescita. Una realtà con molti margini di miglioramento e altamente sottovalutata in termini di valutazioni è Merck, uno dei primari produttori di cristalli liquidi con interessi anche nel settore medico e delle biotenologie, che investe in modo massiccio in ricerca e sviluppo ed è in possesso di brevetti che, in caso di successo delle sperimentazioni in corso, gli permetterebbero di generare più di 2 miliardi di ricavi entro il 2022. Zalando è un'altra società che ben rappresenta l'unione di tecnologia e innovazione da un punto di vista di modello di business. Fondata 8 anni fa con notevoli perdite nella fase di start up, ora ha utili che crescono del 25% all'anno e ricavi per più di 4 milardi.

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