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5/30/2017 | Davide Mosca
Il traguardo dei cento giorni di presidenza così come l'appuntamento del primo G7 sono alle spalle, ma risulta difficile agli investori stimare l’impatto di medio-lungo periodo di Donald Trump sui mercati mondiali. Media e opinione pubblica stanno sovrastimando l'incidenza della nuova amministrazione statunitense? AdvisoOnline lo ha chiesto a Elliot Hentov, head of policy and research, official institutions group, di State Street Global Advisors.
Quanto peserà davvero l'operato dell'amministrazione USA nell'economia mondiale nei prossimi 5 anni?
Ci sono tre modi con cui l'amministrazione americana potrebbe avere un impatto a medio-lungo termine. Il primo attraverso politiche strutturali. In parte il "Trump trade" coincide con le aspettative di riforma fiscale, che potrebbe aumentare gli investimenti aziendali e la crescita. La riforma potrebbe anche modificare gli incentivi sull’allocation del capitale globale, sia per le imprese USA che straniere. La rinegoziazione degli accordi commerciali potrebbe anche avere un'influenza notevole sullo sviluppo economico globale. In secondo luogo, partendo da istituzioni nazionali come la Fed e gli organi di regolamentazione, Trump potrebbe influenzare politiche e regole oltre la durata del proprio mandato. Inoltre gli Stati Uniti sono un importante stakeholder per le istituzioni sovranazionali, il cui orientamento potrebbe impattare sui prestiti e la risposta alla crisi in tutto il mondo. Infine l’attuale amministrazione rischia di affrontare una recessione ciclica durante il suo mandato. L'attuale espansione economica è la seconda più lunga della storia, quindi una recessione entro il 2020 è plausibile. Ciò richiederebbe politiche anticicliche mirate il cui successo può mitigare o aggravare qualsiasi recessione. Una logica simile si applica alle crisi geopolitiche che l'amministrazione USA potrebbe contenere o esasperare, con notevoli conseguenze per l'economia globale. Gli investitori dovrebbero monitorare da vicino le prossime mosse USA, anche se sono solo una delle molte variabili in gioco.
Nel numero di ADVISOR di giugno, l’intervista integrale a Elliot Hentov, head of policy and research, official institutions group, di State Street Global Advisors.
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