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Degroof Petercam, il dollaro forte alza il rischio protezionismo

1/13/2017 | Davide Mosca

Nell'outlook 2017 di Hans Bevers, chief economist di Degroof Petercam Asset Management, ampio spazio è dato alle conseguenze economiche della politica, con l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e il rischio populismo in Europa


“Ci sono periodi che pongono domande e periodi che offrono risposte.” Hans Bevers, chief economist di Degroof Petercam Asset Management, inizia l'esposizione del proprio outlook 2017 citando la scrittrice americana Zora Neale Hurston per sottolineare come il 2016 sia stato un anno che ha generato una notevole mole di interrogativi. Molti dei quali provenienti dal panorama politico. I temi caldi sono la situazione di difficoltà del sistema bancario italiano acutizzatasi per effetto della consultazione referendaria, il processo di uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea e soprattutto le misure di politica economica della presidenza Trump. Alcuni di questi nodi dovranno forzatamente sciogliersi nei prossimi dodici mesi, influenzando gli andamenti economici sia a livello locale che globale.

 

 

"Anche se non ha ancora ufficialmente preso il timone - spiega Bevers a proposito della nuova amministrazione statunitense - il tempo stringe visto che ha promesso un ampio sviluppo delle infrastrutture e significativi tagli fiscali. Promesse che dovrà implementare in tempi rapidi per non deludere i mercati finanziari. Nel frattempo - aggiunge il chief economist di Degroof Petercam - deve fare i conti con un dollaro sempre più forte. Questo mette sotto pressione le esportazioni e si scontra con i suoi piani di rinvigorire il settore industriale nazionale. Di conseguenza aumenta il rischio di un maggiore protezionismo, di possibili azioni di ritorsione e di una ulteriore de-globalizzazione". Sul fronte europeo a preoccupare è l'aumento del populismo che potrebbe influire sui risultati degli appuntamenti elettorali già fissati per Olanda, Francia e Germania anche se "un risultato elettorale altamente destabilizzante non è lo scenario più probabile". Criticità geopolitiche permangono inoltre per quanto riguarda Medio Oriente e Turchia, mentre la Cina ha recuperato un equilibrio che però, secondo Bevers, è ben lontano dall'essere definitivo.

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