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11/21/2017 | Greta Bisello
Nei prossimi cinque anni si prevede una crescita globale stabile, questo secondo BMO Global Asset Management che ha pubblicato il consueto “5 Year Outlook” nel quale esamina i trend che dovrebbero guidare l’economia globale (2018-2022).
Questi i tre trend previsti:
- “Avanti tutta” Lo scenario base prevede uno stabile proseguo della crescita globale con modesti livelli di inflazione. La Bce agirà con un graduale rientro della politica monetaria accomodante con un rialzo dei tassi d’interesse e una riduzione del quantitative easing verrà attenuata da una modesta inflazione e dalla flessibilità dei mercati. L’Europa punta al sorpasso nei confronti degli Stati Uniti per la guida della crescita globale. L’economia mondiale evidenzia margini di profitto per cui le attività maggiormente rischiose hanno maggiore possibilità di registrare buoni risultati. Le banche centrali e le relative strette, rappresentano un elemento contrario, anche se minore, che ridurrà le possibilità di rendimento a livello generale. Le obbligazioni governative potrebbero sottoperformare e, con un allargamento degli spread, le obbligazioni societarie potrebbero fare anche peggio.
- “Effetti a sorpresa della politica monetaria” questo secondo scenario (con una probabilità del 30%) indica la recessione globale come minaccia per due motivi: da un lato la politica monetaria applicata in passato potrebbe aver stimolato eccessivamente i mercati alimentando così l’inflazione che coinciderebbe con il tapering accentuandone l’impatto, ciò causerebbe una recessione degli Stati Uniti e quindi del resto del mondo come effetto domino. Dall’altra parte le banche centrali potrebbero farsi via via più aggressive. La stretta potrebbe arrivare in maniera troppo repentina portando un rallentamento dell’economia, una compressione degli utili societari e a una recessione globale. Tutto ciò porterebbe una significativa correzione dei mercati azionari e a un apprezzamento delle obbligazioni. In un primo momento potrebbe verificarsi una svendita delle obbligazioni governative a causa di un aumento dell’inflazione e dei tassi, prima di una forte ripresa generata da un indebolimento delle quotazioni azionari che porterebbe all’inizio della recessione.
- “Il miracolo delle banche centrali” L’ultimo trend, per altro lo scenario più ottimistico (con una probabilità del 10%) vede le banche centrali traghettare le economie verso il pieno impiego, in maniera graduale, senza spingere al rialzo l’inflazione. Questo scenario implica inoltre la normalizzazione dei bilanci e dei tassi delle banche centrali, condizione che garantirebbe un migliore comportamento sia dei mercati che degli investitori. In un contesto da “Mondo Perfetto” le attività più rischiose potranno dare buoni risultati: l’obbligazionario sarebbe soggetto a una lieve pressione e la volatilità resterebbe bassa.
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