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12/30/2016 | Davide Mosca
"Il ciclo dei finanziari si trova stretto fra due forze opposte: il driver positivo riguarda la regolamentazione, mentre il negativo il crescere della volatilità dovuta agli appuntamenti politici. Un corollario è rappresentato dalla domanda sull’impatto dei movimenti dei tassi sui portafogli finanziari e, insieme, sulle valutazioni." Uno scenario di certo non semplice quello delineato da Julien de Saussure, financial bond specialist e manager del fondo Edmond de Rothschild Signatures Financial Bonds di Edmond de Rothschild Asset Management, per un'asset class fortemente sotto pressione ma che nasconde importanti opportunità di investimento.
Qual è la vostra analisi sui fattori che ha citato?
Partendo dalle valutazioni possiamo dire che in questo momento sono convenienti, principalmente a causa della sotto-performance fatta registrare dai bond del settore finanziario rispetto agli altri comparti dell’obbligazionario e in particolare rispetto all’high yield che ha potuto beneficiare di riflesso del quantitative easing. I financial bonds, insomma, sono ora convenienti sia da un punto di vista storico sia in rapporto agli altri comparti dell’asset class. Per quanto riguarda i tassi di interesse, a prescindere dalle attività della Fed, la nostra convinzione è che non vedremo nessun fenomeno di tapering in Europa nel breve-medio termine, così come non assisteremo a rialzi dei tassi da parte della BCE. Detto questo, la Banca Centrale Europea è ben consapevole degli effetti negativi dei tassi bassi sul sistema bancario e si muoverà per arginare questa situazione.
Arriviamo così al punto che riguarda la regolamentazione. Il fattore che ha citato come positivo.
La stretta sulla regolamentazione che ha fatto seguito alla crisi del 2008 ha portato criteri estremamente stringenti, mettendo una forte pressione che ha spesso penalizzato istituti e investitori. A prescidere dagli allarmi provenienti da casi particolari, l'atteggiamento degli organismi comunitari su questo tema sta cambiando sia per quanto riguarda i requisiti di capitalizzazione, sia per quanto riguarda i regimi di risanamento e risoluzione. Il prossimo round di negoziazione di Basilea sarà decisivo per eliminare meccanismi punitivi che stanno distorcendo il mercato. Questo favorirà il settore dei finanziari nel suo complesso e il suo comparto obbligazionario potrà inoltre contare sulla probabile introduzione di misure per favorire i flussi cedolari rispetto alla distribuzione di dividendi.
Rimane il rischio politico che ha caratterizzato la seconda metà del 2016 e non accenna a diminuire.
Di certo i mercati sono stati molto sotto pressione e continueranno ad esserlo per la serie di appuntamenti elettorali che stanno attraversando l'Europa. Brexit e l'elezione di Trump alla Casa Bianca hanno però dimostrato come non sia giustificata un'eccessiva agitazione nel breve termine, poiché gli effetti di questi cambiamenti si manifestano soltanto in un arco temporale molto più ampio. Continuaiamo, inoltre, a ritenere improbabile che i Paesi dell'Eurozona possano produrre governi che abbiano come parte del loro programma l'uscita dall'Unione.
Quali sono allora le opportunità di investimento più interessanti tra le obbligazioni del settore finanziario?
Molti sotto-segmenti dei subordinati finanziari offrono condizioni molto interessanti. I CoCo bond (obbligazioni ibride convertibili), le obbligazioni subordinate assicurative e alcune tra le obbligazioni di tipologia Tier1 hanno valutazioni veramente convincenti, sia su base assoluta che relativa.
Nell'attuale contesto di tassi bassi, i rendimenti che possono provenire dalle obbligazioni del comparto finanziario non possono essere ignorate come opzione di investimento. Il rapporto tra rischio e possibile generazione di valore è certamente attraente in questo momento.
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