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9/28/2016 | Davide Mosca
Ultimo giorno di vertice OPEC+Russia ad Algeri alla ricerca di un accordo sulla definizione di un tetto alla produzione per sostenere il prezzo del greggio. Il consenso degli analisti è ampio e propende per un sostanziale nulla di fatto. L'accordo insomma è possibile ma molto difficilmente avrà caratteristiche tali da agire in modo effettivo sul mercato petrolifero e sui corrispondenti prezzi.
Ne è convinto anche Fabien Weber, investment director di GAM, che sottolinea però come l'attenzione dei mercati e i rumors possano influire sugli scambi che attualmente si attestano a 45 dollari al barile. Potenzialmente più impattanti saranno nei prossimi mesi i fattori stagionali con la manutenzione delle raffinerie e l'arrivo dell'inverno nei paesi sviluppati che agiranno comunque da equilibratori del prezzo del petrolio nel breve periodo.
Le cose cambiano spostando leggermente in avanti l'orizzonte temporale. "La domanda di petrolio - afferma Weber - è destinata a superare l’offerta nel corso del 2017, visto che la produzione statunitense continua a calare a un tasso pari a 100,000 barili al giorno su base mensile. E ciò sta avvenendo - conclude l'investment director di GAM - nonostante i metodi di produzione stiano diventando più efficienti e i prezzi di break-even siano in calo, e questo rappresenta un ulteriore fattore di supporto per i prezzi del greggio nel medio termine."
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