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8/29/2016 | Davide Mosca
"Son oltre 13.000 i miliardi di dollari di debito globale che scambiano con tassi negativi. Eppure, crescita e inflazione globali restano praticamente inesistenti. Le misure di politica monetaria sembrano sempre più inefficaci." È tempo di pensare agli scenari di uscita da questa fase di politica monetaria. Brian Smith, senior vice president U.S. fixed income di TCW, individua tre vie.
La prima è definita da Smith "l'epilogo ideale" e consiste nel raggiungimento degli obiettivi di inflazione e crescita pre-crisi. A quale punto il quantitative easing avrebbe ottenuto il risultato sperato e verrebbe abbandonato, ma un tale scenario è lontano dalla realtà dei dati attuali. La seconda, "improbabile", via consiste in un ripensamento dei ruoli delle banche centrali e in uno svincolo dagli obiettivi di garantire stabilità dei prezzi e crescita, "a partire - afferma il senior vice president U.S. fixed income di TCW - dalla consapevolezza che dovrebbero essere le politiche fiscali a intervenire maggiormente e che bisognerebbe fare meno affidamento su quelle monetarie." La terza via o "epilogo indesiderabile" è il circolo vizioso di aspettative su tassi negativi prolungati e una permanenza nell'attuale situazione a prescindere dall'assenza di risultati apprezzabili.
"I policy maker - conclude Smith - dovrebbero mettere sempre più in discussione le loro azioni e ripensare ai loro mandati, tenendo in considerazione un quadro economico più ampio."
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