Tempo di lettura: 2min
3/11/2014 | Marcella Persola
Nuova offerta di servizi e di prodotti per Parvest. Bnp Paribas IP ha presentato quest'oggi con un evento presso la Galleria Campari, a Sesto San Giovanni (MI), la nuova versione di Parvest, ossia la sicav lussemburghese. La nuova gamma di fondi è stata semplificata, si parla di una fusione di circa 300 fondi, ed arricchita con nuovi servizi che si rivolgono principalmente ai distributori di Parvest, che in Italia sono 65 tra reti di consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), reti di private banker, canale tradizionale bancario e Bnl.
Parvest offrirà una serie completa di servizi digitali, di strumenti di consulenza e di vendita messi per la prima volta a disposizione in Europa.
Ma l'occasione ha permesso anche ai massimo esponenti di BNP IP di fare il punto della situazione. Marco Barbaro a.d. della sgr si è concentrato sui numeri del gruppo sottolineando che oggi il gruppo francese è il 6°gestore a livello europeo, e che i fondi del gruppo presentano il più alto livello di rating attribuito da Fitch. La struttura presente oggi in 40 paesi ha cinque mercati core: Francia; Italia, Belgio, Lussemburgo e Olanda, oltre che una forte presenza e in crescita in Asia.
Per Christian Dargnat l'industria del risparmio può considerare chiusa la fase di crisi, visto che già nel 2013 è stata protagonista di un livello di raccolta molto alto, confrontabili con quelli pre-crisi. Anche se la profittabilità del settore non è cresciuta di conseguenza. Il mercato infatti continua ad essere frammentato con il big player che detiene solo il 6% del mercato. Ma il mondo dell'asset management sta tornando a crescere e sta evolvendo. Per questo la società si dice positiva. In particolare sono tre i fattori individuati da Dargnat. "La crescita nel mondo; l'allocazione dei risparmi che in Europa è detenuto principalmente (43%) in cash e depositi; e il fatto che meno del 10% degli europei afferma di non aver mai comprato un fondo". Questi elementi secondo il responsabile business line "distribution" e presidente di Efama rappresentano delle grandi potenzialità per gli asset manager. Soprattutto per quelli come il gruppo francese che hanno cambiato business model concentrandosi su tre linee: distribution; istitutional e paesi emergenti.
A livello numerico il gruppo ha confermato che l'interesse è quello di passare dagli attuali 35 miliardi di attivi in gestione ai 40 miliardi nei prossimi tre anni a livello worldwide, suddivisi tra 5 a livello di paesi emergenti; 15 istituzionali e 20 sulla distribuzione.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie