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2/19/2024 | Marcella Persola
Recessione, terrorismo, guerra ed errore di politica monetaria sono tra le preoccupazioni maggiori che attanagliano i fund selector. Questo è quanto emerge dalla recente survey condotta da Natixis IM, che coinvolge ha coinvolto 500 professionisti del settore in Nord America, America Latina, Regno Unito, Europa continentale, Asia e Medio Oriente (26 Paesi), responsabili collettivamente di 34,8 trilioni di dollari di AUM.
I risultati rivelano che lo spettro di una crescita più lenta mette la recessione in cima alla lista delle loro preoccupazioni (52%), seguita dalla minaccia di guerra e terrorismo (50%) e da un errore di politica delle Banche Centrali (36%). Tuttavia, mentre la maggior parte (56%) rimane ottimista riguardo alle performance del mercato di quest’anno, le loro prospettive sono smorzate da un alto grado di incertezza e da una dose di rischio imprevedibile, che li ha portati a ridurre le aspettative di ritorno a lungo termine di quasi il 28% rispetto all’anno scorso (dall’8,8% al 6,3%).
La maggior parte dei fund selector (69%) ritiene che le valutazioni non riflettano ancora i fondamentali delle aziende, e il 65% si aspetta la volatilità del mercato azionario sia ancora maggiore quest’anno rispetto al 2023. Tuttavia, mentre il 62% crede che l’economia del proprio paese sperimenterà uno scenario un soft landing, più della metà (60%) vede un rischio maggiore provenire dalla stagflazione, con timori al riguardo maggiori in Asia (79%), EMEA (66%) e Regno Unito (58%), che si trova già in recessione tecnica.
Tuttavia, - così come mostra la survey - restano opportunità di investimento, con alcuni che guardano ai mercati emergenti come un’opportunità per il value. Il 35% ritiene che le valutazioni degli asset più convenienti siano un aspetto chiave da considerare per gli investimenti nei mercati emergenti e otto su dieci hanno ancora intenzione di aumentare (35%) o mantenere (46%) le loro allocazioni in azioni emergenti.
Per quanto riguarda le migliori opportunità percepite, il 48% pone l’Asia ex-Cina in cima alle loro prospettive di investimento. Al di fuori dell’Asia, i fund selector indicano che l’Europa Orientale e l’America Latina (entrambe al 36%) presenteranno le migliori opportunità nel 2024. La Cina (15%) si trova in fondo alla lista di preferenze per l’anno in corso.
Pollice in su per il mercato obbligazionario e per il settore tech. Difatti quasi due terzi (66%) degli intervistati si mostrano ottimisti sui bond quest’anno, con prospettive particolarmente allettanti per coloro che si trovano in EMEA (70%) e nel Regno Unito (66%). A livello globale, il 62% prevede che i portafogli obbligazionari a lunga duration avranno rendimenti migliori rispetto a quelli a breve scadenza nel 2024, ma capire quando allungare la duration è una decisione nuova per i fund selector. Quasi un quarto (24%) afferma di aver già esteso la duration, e coloro che non lo hanno fatto stanno apparentemente aspettando che i tassi raggiungano un range compreso tra il 5,01% e il 5,5% (35%).
Oltre ai bond, gli asset privati continuano a essere un tema focale nei piani di allocazione, con i fund selector ottimisti sia per il private equity (55%) sia per il private debt (57%).
Inoltre grande favore anche riguardo al settore tecnologico, che è stato uno dei principali motori di rendimento di mercato durante la pandemia e la successiva ripresa. Tuttavia, è l’Intelligenza Artificiale a guidare l’outlook per il 2024, con il 47% che crede rappresenti un’opportunità maggiore rispetto a Internet. Oltre a investire semplicemente in aziende con esposizione all’IA, i fund selector vedono vantaggi diretti nell’applicare la tecnologia ai loro processi interni.
Infine con il mutare dello scenario, quasi sei selezionatori su dieci (58%) riconoscono che nel 2023 gli investimenti attivi sulle loro piattaforme hanno superato i passivi. Con i tassi che sembrano destinati a rimanere alti per un periodo prolungato, il 68% dei fund selector afferma ora che i mercati favoriscono i gestori attivi, e dato un contesto incerto, il 75% crede che gli investimenti attivi saranno essenziali per trovare alpha nel 2024.
Per Marco Barindelli, (nella foto) responsabile per l’Italia di Natixis IM: “È evidente che i fund selector si aspettino che il panorama degli investimenti del 2024 sia tutt’altro che “normale” e le sfide imminenti siano collegate a tendenze macroeconomiche e di mercato in continua evoluzione come l’andamento dei tassi di interesse, il rapido impatto dell’IA e la possibilità di una ripresa dei mercati emergenti. In questo contesto, i fund selector stanno preparando prodotti e strategie d’investimento che aiutino i clienti in un anno che potrebbe essere volatile tanto quanto il 2023. I private asset e la gestione attiva stanno anche emergendo sempre più, nella loro continua ricerca di protezione dei portafogli a fronte di un anno che potrebbe essere complicato.”
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