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12/31/2024 | Paola Sacerdote
Negli ultimi anni, il mercato globale della cura degli animali domestici ha conosciuto un'espansione senza precedenti, superando i 200 miliardi di dollari nel 2023 e con prospettive di crescita del 6-7% annuo fino al 2032. Questo straordinario sviluppo riflette profondi cambiamenti culturali e sociali, come l’umanizzazione degli animali domestici, l’aumento dei tassi di adozione durante il lockdown e il prolungamento della loro aspettativa di vita.
Il numero di famiglie che possiedono animali domestici è cresciuto significativamente, passando dal 50% delle famiglie nel 2010 a quasi il 70% nei Paesi sviluppati nel 2023. Negli Stati Uniti, 91 milioni di famiglie convivono con un cane o un gatto, più del doppio di quelle con figli sotto i 25 anni. Anche in Italia, la spesa per gli animali domestici supera quella destinata ai bambini, con circa 950 milioni di euro l’anno dedicati al loro mantenimento.
Come spiegano gli esperti di Banor, questo fenomeno ha dato origine a un’economia parallela incentrata su tre pilastri principali: Pet food, diagnostica veterinaria e farmaci veterinari.
Il segmento del Pet food, che cuba oggi oltre 120 miliardi di dollari a livello globale, sta vivendo una continua evoluzione. I consumatori privilegiano sempre più alimenti premium e personalizzati, con prodotti che migliorano la salute digestiva, la pelle e il pelo, o che rispondono a esigenze specifiche di razze e fasi di vita.
La diagnostica veterinaria è uno dei segmenti più dinamici, con un mercato che vale circa 8 miliardi di dollari e cresce a ritmi vicini alla doppia cifra. Innovazioni tecnologiche, come analizzatori diagnostici avanzati e software per la gestione clinica, stanno trasformando la prevenzione e la cura delle malattie. Questo riflette la disponibilità dei proprietari a investire nella salute dei propri animali, sottolineando l’importanza della prevenzione rispetto alla cura.
Il mercato dei farmaci veterinari, dal valore di circa 45 miliardi di dollari, è un pilastro fondamentale per il benessere degli animali. Con una crescita annua del 6% negli ultimi dieci anni, è uno dei settori più resilienti per gli investimenti grazie alla sua scarsa correlazione con il ciclo economico. Studi statistici dimostrano che i proprietari di animali domestici tendono a mantenere costante la spesa per i loro amici a quattro zampe, anche in presenza di una riduzione del reddito personale fino al 20%.
Se non mancano le opportunità, gli analisti di Banor avvertono che il settore Pet deve affrontare alcune sfide, tra cui “la crescente pressione inflazionistica – che potrebbe influire sulla capacità di spesa dei consumatori – e l’aumento dei costi operativi per le aziende. Ad esempio – dopo il boom post-Covid – negli Stati Uniti si registra da alcuni trimestri una contrazione delle visite presso le cliniche veterinarie. Un’ulteriore sfida per il settore è poi rappresentata dal rischio di danni reputazionali derivanti dal malfunzionamento di un prodotto o di un farmaco”.
Nonostante queste sfide, concludono gli esperti, il mercato si conferma resiliente, con una domanda che continua a crescere anche in contesti economici difficili.
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