Dal 1978 la Federal Reserve Bank di Kansas City sponsorizza un simposio internazionale cui partecipano i principali banchieri centrali di tutto il mondo. L’evento, che è ospitato regolarmente a Jackson Hole, nel Wyoming, quest’anno si terrà dal 22 al 24 agosto. Il tema: "Reassessing the Effectiveness and Transmission of Monetary Policy".

Gli speech saranno parecchi, ma quello più atteso sarà chiaramente quello del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell. Le aspettative sono di un pre-annuncio sulla politica monetaria della banca centrale, con tagli già a settembre ipotizzabili tra 25 e 50 basis point. 

“Nel suo discorso a Jackson Hole, il presidente della Fed Powell sembra intenzionato a annunciare l'arrivo di tagli ai tassi d'interesse, mentre restano incerte la velocità e l'entità dell'allentamento - conferma James McCann, vice capo economista di abrdn - Data la continua moderazione dell'inflazione e l'emergere di incrinature nel mercato del lavoro, la Fed potrebbe privilegiare la ricerca di un atterraggio morbido riducendo la severità delle misure di politica monetaria. È probabile che Powell indichi l'inizio di un ciclo di allentamento progressivo, che creerebbe lo scenario per i tagli dei tassi in tutte le riunioni di quest'anno”.

I dati statunitensi pubblicati della scorsa settimana hanno fornito un'ulteriore rassicurazione sul fatto che l'economia degli Stati Uniti non sembra destinata a un'imminente recessione. Secondo il sondaggio della University of Michigan, il sentiment dei consumatori si è rivelato più forte del previsto in agosto, registrando un aumento di 1,4 punti attestandosi a 67,8, il primo incremento da marzo. 

“Certo, negli ultimi tempi la fiducia dei consumatori non è stata una buona guida per valutare lo stato di salute dell'economia, per via della polarizzazione politica – prosegue l’economista -  Il livello di fiducia riportato è stato costantemente peggiore di quanto ci si potesse aspettare considerando la crescita dell'attività economica. Tuttavia, sarebbe sorprendente se il sentiment migliorasse in concomitanza con il rapido deterioramento dell'economia”.

“A Jackson Hole, Powell dovrebbe cogliere l'occasione per chiarire il probabile percorso della Fed nel ritiro della politica restrittiva. In caso contrario, gli aggiornamenti del dot plot di settembre in occasione della prossima decisione della Fed dovrebbero fare chiarezza” interviene Mark Haefele, Chief Investment Officer, UBS Global Wealth Management.

“Ci aspettiamo che la Federal Reserve risponda anticipando i tagli dei tassi di interesse. Prevediamo che taglierà i tassi in ognuna delle tre riunioni rimanenti nel 2024, con la possibilità di un taglio di 50 punti base se giustificato da un indebolimento del mercato del lavoro o della spesa dei consumatori”. 

Tutto questo dovrebbe dare nuovo impulso a Wall Street? “Storicamente i tagli dei tassi della Fed in periodi non recessivi sono stati piuttosto favorevoli per le azioni, con l'S&P 500 che è salito in media del 17% nei 12 mesi successivi al primo taglio dei tassi della Fed. Riteniamo quindi che il contesto resti favorevole alle azioni, con fondamentali economici e reddituali ancora forti”.

Quali sono i target? “Per fine anno e per giugno 2025, sull'S&P500, sono rispettivamente a 5.900 e 6.200 punti. Riteniamo che la crescita di qualità sia in grado di sovraperformare. Le aziende con vantaggi competitivi ed esposizione a fattori strutturali dovrebbero essere meglio posizionate per crescere e reinvestire gli utili in modo coerente".