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Gestore della settimana: tra i settori più interessanti le obbligazioni bancarie

5/27/2024 | Marcella Persola

Se l'allentamento monetario si concretizzerà sarà una buona notizia, sebbene la tempistica dei tagli sia tutt'altro che fissata, specialmente negli Stati Uniti, evidenzia Peter Harvey, gestore di Schroders


“Gli strumenti di credito sono generalmente senior rispetto alle azioni, il che significa avere la ragionevole certezza che le cedole vengano pagate, mentre la distribuzione di dividendi può essere attivata e disattivata” questo è secondo Peter Harvey, (nella foto) gestore del fondo Schroder ISF Strategic Credit, Schroders, uno degli argomenti a favore delle obbligazioni societarie. 

Perché investire nell’obbligazionario corporate in questa fase? 

Innanzitutto, per il rendimento. In questo momento, il rendimento annuo atteso di un'obbligazione societaria è decisamente interessante. Ad esempio, per il fondo Schroder ISF Strategic Credit, parliamo di uno yield in euro del 6% circa. La fonte è costituita soprattutto dal reddito da interesse – il cosiddetto income – ma una parte può provenire anche dal guadagno in conto capitale. Il rischio di default al momento è relativamente basso e questi livelli di rendimento compensano ampiamente gli investitori. 

L'altro argomento a favore delle obbligazioni societarie è la loro priorità rispetto al capitale azionario ordinario. Gli strumenti di credito sono generalmente senior rispetto alle azioni, il che significa avere la ragionevole certezza che le cedole vengano pagate, mentre la distribuzione di dividendi può essere attivata e disattivata. La seniority nella struttura del capitale implica anche che, in caso di ristrutturazione aziendale, il downside delle obbligazioni tende a essere limitato, con risultati migliori rispetto alle azioni.

Si parla di una possibile divergenza tra Fed e Bce: siete d’accordo con questa prospettiva? Quale sarà l’impatto sul mercato dei bond societari? 

La disinflazione cui stiamo assistendo nel 2024 suggerisce tassi di interesse più bassi negli anni a venire. I mercati monetari scontano attualmente circa sei tagli da parte sia della Fed che della Bce nei prossimi due anni. Se l'allentamento monetario si concretizzerà sarà una buona notizia, sebbene la tempistica dei tagli sia tutt'altro che fissata, specialmente negli Stati Uniti. L'incertezza del contesto macroeconomico, destinata a protrarsi, supporta il nostro approccio bottom-up, che consiste nel concentrare l'attenzione e il budget di rischio sulla comprensione dei fondamentali delle società, per individuare le aziende in grado di resistere a periodi di tassi più elevati e di gestire adeguatamente il proprio debito.

Quali sono i settori più interessanti? Quali invece quelli da evitare?

Quello bancario è un settore su cui siamo positivi da tempo. Il Common Equity Tier 1 Ratio (ovvero la quantità di capitale proprio che le banche hanno in bilancio rispetto alle attività ponderate per il rischio) è molto elevato, il che significa bilanci particolarmente solidi. Continuiamo a ritenere che, per le banche, il contesto dal punto di vista dei fondamentali sia sano, grazie al significativo miglioramento delle normative e al “ringfencing” degli asset. Le banche hanno beneficiato direttamente dell'aumento dei tassi d'interesse e le prospettive per gli utili sono molto incoraggianti. Le valutazioni appaiono interessanti rispetto ai titoli non finanziari, sebbene gli spread si siano ridotti. La nostra esposizione riguarda prevalentemente Europa e Regno Unito, un mercato più diversificato rispetto agli Stati Uniti, con tassi di deposito più elevati e una minore esposizione al real estate commerciale.

L'immobiliare è un settore su cui abbiamo aumentato l'esposizione dopo la significativa sottoperformance degli ultimi due anni. Al momento, offre un notevole potenziale di guadagno in conto capitale e rendimenti interessanti. La nostra esposizione è suddivisa tra residenziale e commerciale e, dal punto di vista dei fondamentali, i previsti tagli dei tassi d'interesse, in particolare in Europa, potrebbero fornire un sostegno al settore.

In termini geografici, ci sono alcune aree che ritenete più interessanti?

Concentriamo la nostra attenzione sui mercati sviluppati, dove troviamo coerenza nei principi contabili e nell'applicazione della governance, in particolare nell'Europa settentrionale, che rappresenta un nostro focus storico. In questo momento vediamo alcune opportunità tattiche nel dollaro USA, grazie alla prospettiva di ritorni potenzialmente più elevati, determinati da yield maggiori. Anche il credito denominato in sterline offre ampie occasioni di selezione bottom up, guidate dal nostro team di oltre 40 analisti del credito.

Più in generale, privilegiamo la parte anteriore della curva dei rendimenti. In questo momento, in cui la curva per le obbligazioni societarie è relativamente piatta, vediamo lo stesso potenziale di rendimento a 2-3 anni che si avrebbe a 20-30 anni, a vantaggio di una strategia come la nostra.

 

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