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11/21/2024 | Redazione ADVISOR
Un terzo trimestre da record per i dividendi. Viktor Nossek, head of investment and product analytics di Vanguard Europe, rileva che “la crescita dei dividendi del terzo trimestre, pari a 30 miliardi di dollari rispetto all'anno precedente, è stata sostenuta dalla Cina e dal Nord America (rispettivamente 10% e 9%), mentre le società delle altre aree geografiche hanno contribuito solo in misura minore, riducendo la crescita dei dividendi a livello globale di 2 miliardi di dollari e portandola a 28 miliardi di dollari rispetto all'anno precedente. I titoli dei beni di consumo hanno trainato il forte risultato della Cina. I settori della tecnologia, delle telecomunicazioni e della sanità hanno contribuito con 7,3 miliardi di dollari, la metà della crescita registrata in Nord America”.
“Le azioni taiwanesi - prosegue l’esperto - hanno guidato i tagli alle distribuzioni dei dividendi del terzo trimestre da parte delle società tecnologiche e industriali dei mercati emergenti al di fuori della Cina (rispettivamente 4,8 miliardi di dollari e 6,6 miliardi di dollari su base annua). Le riduzioni dei dividendi sono state comunque superiori alle distribuzioni più elevate di alcuni titoli leader della regione. Senza il forte contributo dei titoli statunitensi, il settore tecnologico sarebbe stato uno dei principali settori a tagliare i dividendi. Nel terzo trimestre hanno dominato le grandi imprese statali cinesi, tra le prime 20 maggiori distribuzioni in dollari grazie agli ingenti dividendi annuali delle banche cinesi e delle principali compagnie petrolifere. Al di fuori dei settori finanziario ed energetico, spiccano i dividendi speciali del settore dei consumi cinese, che integrano il regolare dividendo trimestrale. La quota regionale dei mercati emergenti (compresa la Cina) nelle distribuzioni globali è stata maggiore nel terzo trimestre, contribuendo per 294 miliardi di dollari, pari al 50%, alle distribuzioni totali del periodo”.
Nossek prevede che, “considerato che nel quarto trimestre il Giappone e i mercati emergenti al di fuori della Cina saranno i protagonisti nei pagamenti dei dividendi, l'attenzione si concentrerà sull'impatto del forte deprezzamento dello yen sulle distribuzioni in dollari delle azioni giapponesi e sulla capacità dei settori dei beni di consumo, dell'industria e dei materiali di far fronte ai continui problemi interni della Cina”.
Anche l'ultimo Janus Henderson Global Dividend Index, conferma che i dividendi globali sono aumentati del 3,1% a 431,1 miliardi di dollari nel terzo trimestre, un record per il periodo. Anche se il tasso di crescita è stato relativamente contenuto rispetto agli ultimi trimestri, l'aumento sottostante è stato del 6,6% nella prima metà del 2024.
Jane Shoemake, client portfolio manager del team Global Equity Income di Janus Henderson, sottolinea che “i timori che l'aumento dei tassi d'interesse possa provocare una tensione significativa sull'economia globale si sono finora rivelati fuori luogo. Le aziende riferiscono che è sempre più facile rifinanziare i debiti, che le banche sono ben capitalizzate e generano buoni rendimenti, anche se i tassi d'interesse scendono, e i crediti deteriorati restano sotto controllo. La redditività delle aziende nella maggior parte del mondo appare solida e ciò fa si che la crescita dei dividendi possa continuare fino al 2025. I dividendi, in ogni caso, mostrano una crescita più costante rispetto agli utili nel corso del tempo, in quanto le società cercano di gestire i rapporti dei dividendi nel corso del ciclo economico. È in questo contesto che va vista la crescita apparentemente più lenta del terzo trimestre. Rimaniamo fiduciosi che la crescita sottostante di quest'anno sarà in linea con i buoni risultati del primo semestre. Più di un sesto della crescita sottostante di quest'anno proviene da società come Alibaba e Meta che pagano i loro primi dividendi in assoluto, dimostrando come questi settori relativamente nuovi stiano maturando e iniziando a restituire agli azionisti alcune delle ingenti quantità di liquidità che stanno accumulando. Alphabet, ad esempio, ha 80,9* miliardi di dollari di liquidità netta a bilancio, nonostante abbia speso circa 46,7* miliardi di dollari in riacquisti di azioni e altri quasi 5 miliardi di dollari in dividendi solo nei primi nove mesi di quest'anno, il che suggerisce che c'è ancora spazio per un aumento significativo dei dividendi in futuro”.
Federico Pons, country head per l’Italia di Janus Henderson Investors, precisa che “in tutta Europa, la crescita sottostante del 3,9% è stata un po' più lenta rispetto al primo semestre, ma la stagionalità fa sì che nella maggior parte dei Paesi i dividendi pagati nel terzo trimestre siano relativamente pochi, per cui l'impatto del terzo trimestre sul totale annuale è relativamente attenuato. Spagna, Francia e Paesi Bassi hanno rappresentato la metà del totale pagato. Mentre, in Italia, Enel ed Eni hanno registrato una crescita costante a una cifra”.
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