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7/24/2023 | Redazione Advisor
I mercati rimangono vulnerabili, soprattutto alla luce di incertezze macroeconomiche, valutazioni azionarie non convenienti, bassa volatilità del mercato e investitori troppo fiduciosi. È questa in sintesi la view di Jan Viebig, global co-cio e head of multi-asset range, ODDO BHF AM, sulla seconda parte dell’anno.
“Dall’inizio dell’anno abbiamo assistito a una crescente divergenza tra l’ottimismo dei mercati azionari e gli avvertimenti provenienti dal fixed income” osserva Viebig . “I mercati azionari sono in rialzo, gli utili societari sono stati molto resilienti e, allo stesso tempo, le curve dei rendimenti sono ancora invertite, il che di solito segnala una recessione. Finora, il mercato azionario sta ignorando i segnali di allarme provenienti dai mercati obbligazionari. Inoltre, se osserviamo i flussi di mercato e gli indicatori di finanza comportamentale, si notano sempre più segnali di avidità ed eccessivo ottimismo. Questo è un altro motivo di cautela”.
Dopo il recente rally azionario, secondo Viebig le valutazioni negli Stati Uniti e in Europa appaiono meno interessanti. “Inoltre, lo slancio degli utili sta rallentando un po’ per via dell’inflazione elevata e dei rischi di recessione” puntualizza Viebig. “Benché l’inflazione globale sembri aver raggiunto il picco, l’inflazione core rimane ostinatamente elevata. Ciò potrebbe costringere le banche centrali a mantenere la politica monetaria restrittiva più a lungo, il che peserebbe inevitabilmente sugli utili aziendali. Sebbene le aziende abbiano dimostrato un’impressionante capacità di resistere all’attuale contesto, a un certo punto dovranno subire il difficile contesto di mercato. In conclusione, la nostra analisi suggerisce che i mercati rimangono vulnerabili, soprattutto alla luce di (1) incertezze macroeconomiche, (2) valutazioni azionarie non convenienti, (3) bassa volatilità del mercato e (4) investitori troppo fiduciosi”.
“In questo contesto – spiega ancora Viebig – manteniamo un leggero sottopeso sulle azioni per poter essere più aggressivi quando si presenteranno opportunità. Perché solo leggermente sottopesati? In primo luogo, privilegiamo i titoli orientati alla qualità, con un basso indebitamento, un’elevata remunerazione del capitale, margini stabili e utili costanti. Il rischio fondamentale di ribasso per queste società tende a essere limitato e transitorio”. In secondo luogo, prosegue Viebig, “ci concentriamo su aree di crescita strutturale che possono registrare una crescita anche in tempi economicamente difficili. Per chi investe in questi compounder di alta qualità nel lungo termine, essere sul mercato e approfittare del trend di crescita a lungo periodo è generalmente più importante che esserne fuori”.
Allo stesso tempo, “continuiamo a trarre vantaggio dagli interessanti rendimenti offerti dal mercato obbligazionario. Privilegiamo le emissioni di società con rating investment-grade, con bilanci solidi e con un basso fabbisogno di rifinanziamento. Queste emissioni offrono valutazioni interessanti con un basso rischio di credito incorporato”.
Viebig sottolinea che la diversificazione rimane cruciale: “diversificazione settoriale con aziende industriali, tecnologiche e healthcare, diversificazione geografica puntando su area europea, statunitense e, in misura minore, asiatica, diversificazione delle asset class con una maggiore correlazione tra azioni e obbligazioni. Infine, anche la presenza dell’oro in portafoglio potrebbe essere una fonte di maggiore diversificazione”.
Infine Viebig elenca i motivi per aumentare l’esposizione alle azioni, che potrebbero essere: “(1) un calo a sorpresa dell’inflazione core, (2) una forte correzione del mercato, (3) un netto deterioramento del sentiment del mercato e (4) semplicemente il trascorrere del tempo, dato che la base degli utili delle nostre società preferite tende a crescere nel tempo, rendendo questi titoli più convenienti, anche in caso di scambi laterali”.
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