“Nel primo semestre 2023, i mercati finanziari si sono dimostrati resilienti, rispecchiando un mix di crescita e inflazione migliore di quanto previsto all'inizio dell'anno dal consenso”. Nadège Dufossé, global head of multi-asset di Candriam, spiega che “grazie a questo buon inizio, è improbabile che il 2023 replichi la deludente performance di mercato dello scorso anno”.

L’esperta sottolinea che “nel corso della seconda metà di quest'anno, tuttavia, ci aspettiamo un contesto di mercato meno favorevole, dato che il graduale rallentamento dell'economia continua e le banche centrali mantengono un atteggiamento da falco, anche se questo ciclo di inasprimento monetario è già senza precedenti nella storia recente. Poiché l'inflazione sta decelerando come ampiamente previsto, ci stiamo avvicinando alla fine del ciclo di rialzi dei tassi”. 

L’analista precisa che “siamo acquirenti di credito investment grade e di debito dei mercati emergenti, poiché, in uno scenario di soft landing, il carry è interessante. Notiamo che i mercati sembrano avere dei ripensamenti sul lavoro della Fed, che probabilmente non è ancora finito: di conseguenza, il nostro posizionamento sui titoli azionari è diventato un po' più difensivo e stiamo riducendo la nostra esposizione ai titoli dell'Unione economica e monetaria, poiché a nostro avviso i prezzi sono diventati troppo compiacenti. O l'attività si riprende bruscamente nei mesi estivi o i titoli azionari dovranno valutare una prospettiva più sobria”.

“Poiché la BCE afferma di avere ‘ancora della strada da percorrere’, ci aspettiamo che nel prossimo futuro le azioni dell'Unione economica e monetaria sottoperformino”, conclude Nadège Dufossé.