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5/9/2023
Le allocazioni agli asset privati da parte degli investitori europei high net-worth (HNW) e ultra-high-net-worth (UHNW) continueranno a crescere, stimolate dall'innovazione di prodotto, ma l'aumento dell'esposizione sarà disomogeneo tra le diverse tipologie di clientela e permangono numerose sfide, legate alla regolamentazione, all’avversione al rischio dei clienti, alla mancanza di liquidità, e alle commissioni troppo elevate. È quanto emerge dall’ultima edizione europea del report Cerulli Edge - European Edition, elaborato da Cerulli Associates.
La ricerca indica che la maggior parte degli investitori HNW e UHNW hanno portafogli ancora molto sottopesati in termini di private asset, e di conseguenza continuerà ad espandere i propri programmi di investimento in questi attivi. Cerulli identifica i fondi semiliquidi e gli ELTIF come due delle aree che presentano le migliori opportunità per i gestori patrimoniali. Rimarrà forte la domanda di fondi di private equity e infrastrutturali da parte delle banche private e dei loro clienti, ma la società statunitense di consulenza prevede che la domanda di immobili da parte di questi ultimi diminuirà nei prossimi 12-24 mesi.
Il report evidenzia che permangono tuttavia numerose sfide da superare. Quasi la metà delle banche private e dei gestori patrimoniali indica che la mancanza di liquidità, le commissioni elevate e l'avversione al rischio dei clienti sono i timori principali che impediscono loro di aumentare gli investimenti privati all'interno dei portafogli dei propri clienti.
"La democratizzazione dei private asset deve affrontare diverse sfide, ma Cerulli ritiene che una regolamentazione più permissiva, l'educazione dei clienti e le nuove tecnologie contribuiranno ad affrontarne alcune nei prossimi tre o cinque anni", afferma Justina Deveikyte, director, european institutional asset management research presso Cerulli.
Tra le diverse tipologie di strumenti per investire nei mercati privati stanno guadagnando popolarità nel Regno Unito, in Svizzera e in Italia i fondi semiliquidi. La ricerca mostra infatti che la metà degli asset manager britannici preferisce questi fondi quando investe nei private market, mentre in Italia e Svizzera, circa il 40% delle banche private e dei gestori patrimoniali mostra una forte preferenza per le strutture semiliquide. Di conseguenza Cerulli prevede un numero crescente di lanci di fondi semiliquidi nei prossimi 12-24 mesi.
Anche gli ELTIF stanno suscitando un crescente interesse. Il 45% delle banche private e dei gestori patrimoniali in tutta Europa desidera aumentare la propria esposizione agli ELTIF sulle infrastrutture nei prossimi 12 mesi e circa il 40% desidera investire di più negli ELTIF sul real estate. La domanda è più forte in Francia, Svizzera e Italia.
“La revisione del regolamento ELTIF, che dovrebbe entrare in vigore nel primo trimestre 2024, consentirà investimenti in strutture di fondi di fondi e master-feeder e rimuoverà il requisito del patrimonio netto minimo, e anche il ticket minimo di ingresso posto oggi a 10.000 euro” rileva Deveikyte, che conclude: “L'aggiornamento sarà probabilmente un catalizzatore per il lancio di molti altri ELTIF nei prossimi 12-24 mesi. I gestori patrimoniali che stanno valutando il lancio di ELTIF non dovrebbero rimandare”.
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