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La FED si prende una pausa. I commenti dei gestori

5/4/2023 | Daniele Riosa

Come previsto dalla maggior parte degli analisti, la Federal Reserve ha aumentato il tasso di interesse dello 0,25%. La banca centrale USA ha lasciato la porta aperta a ulteriori rialzi, qualora li ritenesse necessari


Come previsto dalla maggior parte degli analisti, la Fed ha aumentato il tasso di interesse dello 0,25%. Vediamo di seguito come i gestori commentano la decisione presa dalla Federal Reserve.

Greg Wilensky, responsabile US Fixed Income di Janus Henderson, rileva che “la Fed ha ammorbidito il suo linguaggio circa potenziali futuri rialzi dei tassi, omettendo una riga della dichiarazione precedente che affermava che il Comitato ‘prevede che potrebbe essere appropriato un ulteriore irrigidimento delle politiche’. Mentre alcuni osservatori hanno accolto questo linguaggio più morbido come un segnale che la Fed potrebbe fare una pausa, pensiamo che altri operatori di mercato si aspettassero una formulazione leggermente più dovish. Per questo alcuni potrebbero essere rimasti delusi dal fatto che il presidente della Fed non abbia chiuso definitivamente la porta al potenziale di futuri rialzi. Tuttavia, riteniamo che l'esito più probabile di questa riunione sia una pausa della Fed”.

Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, sottolinea che “la Federal Reserve ha continuato ad aumentare il costo del denaro di 25 punti base con il decimo rialzo consecutivo, portando i tassi tra il 5% e il 5,25%, il livello più alto dal 2007. Ha però indicato che potrebbe mettere in pausa il ciclo di rialzi, pur riconoscendo che il livello di inflazione rimane elevato. Il forte aumento dei tassi, i segnali di rallentamento dell'inflazione e le recenti pressioni sul sistema bancario americano stanno probabilmente pesando sulle valutazioni dei membri della Fed. Tuttavia la banca centrale americana ha lasciato la porta aperta a ulteriori rialzi, qualora li ritenesse necessari”.

Gero Jung, chief economist di Mirabaud AM, si aspetta che “la Bce aumenti i principali tassi di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 3,25%. Nell'Eurozona e in particolare all'interno della Bce, i falchi si concentreranno sulla crescita ancora in miglioramento, l'inflazione troppo alta e una crescita forte dei salari nominali; mentre i membri più dovish sottolineeranno la debolezza della domanda interna, il rallentamento dell'inflazione e la crescita negativa dei salari reali. Riteniamo che la Presidente Lagarde darà indicazioni complessivamente neutre per quanto riguarda le decisioni future. A nostro avviso, c'è il rischio che la Bce adotti una politica di rialzi dei tassi meno aggressiva. Osserviamo che, nonostante le indagini PMI diano un’immagine solida delle imprese, la crescita effettiva del PIL nel primo trimestre è stata bassa, con un aumento di appena lo 0,1% rispetto al trimestre precedente. Inoltre, i dati bancari suggeriscono che le banche hanno adottato condizioni di credito più restrittive, il che probabilmente poterà a un’ulteriore rallentamento della crescita economica – un altro argomento a favore di una politica monetaria più prudente”.

Per Jack McIntyre, portfolio manager di Brandywine Global, parte di Franklin Templeton, "si è trattato di un rialzo 'meno aggressivo', un rialzo dei tassi di 25 punti base che significa che la Fed potrebbe aver finito di restringere i tassi in questo ciclo. Non sorprende che non ci sia stata nessuna garanzia di una pausa, ma ci aspettiamo che ciò avvenga nella riunione del FOMC di giugno. Per allora saranno disponibili due ulteriori rapporti sull'occupazione e altri due rapporti sull'inflazione, che sono tutti dati economici fondamentali. Sta emergendo un tipo di tempesta perfetta, con l'impatto cumulativo e ritardato della stretta monetaria tradizionale sommato all’impatto immediato di una stretta creditizia. Queste condizioni fanno presagire un'economia statunitense più debole, cioè il mercato del lavoro, ed un'inflazione più bassa. Per ora l’inflazione attuale indica che la barra del rialzo tassi è ancora inferiore a quella del taglio tassi. La barra per mantenere i tassi stabili è tuttavia la più bassa delle tre (quindi la più probabile)".

Che cosa dovremmo aspettarci in futuro? Tiffany Wilding, North American economist di PIMCO, risponde che "il rialzo dei tassi è molto probabilmente l'ultimo del ciclo di rialzo dei tassi. In prospettiva, prevediamo che il freno all'attività reale derivante dalle recenti tensioni nel settore bancario e dalle condizioni di credito più rigide crescerà, contribuendo infine a far precipitare gli Stati Uniti in una lieve recessione. Con il suo intervento dell'ultima riunione, la Fed ha evidenziato l'aumento dei rischi economici al ribasso, nonostante l'inflazione sia ancora elevata. In conclusione, la politica monetaria è rigida e gli effetti di tale politica stanno diventando sempre più chiari. L'inflazione è ancora elevata, ma le prospettive si sono oscurate e la Fed, nel tentativo di gestire i rischi di ribasso, sta passando a un approccio di mantenimento".

Patrice Gautry, chief economist di UBP, sottolinea che "l'irrigidimento del credito è ancora in corso, come si evince dalla prossima indagine sulle banche: le banche di medie dimensioni hanno inasprito notevolmente i loro standard di credito dopo il periodo di stress. Questo potrebbe complicare la politica monetaria e Powell si aspetta che la nuova posizione sui tassi rimanga in vigore nelle prossime riunioni. Tetto del debito: Powell non si aspetta un fallimento, ma gli effetti potrebbero essere incerti se non si trova un accordo in tempi brevi. Non ci sono tagli dei tassi in vista; ci vorrà molto tempo per vedere l'inflazione avvicinarsi al 2% e Powell ha detto che non sarà appropriato tagliare i tassi rapidamente. Di conseguenza, la politica della Fed si sta lentamente spostando a favore della gestione dei rischi (rischi di inflazione-lavoro contro rischi di recessione/credito) dopo un periodo di forte lotta all'inflazione".

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